‘Perché l’adempimento di questo servizio sacro non solo supplisce ai bisogni dei santi ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio’ (II Corinzi 9:12).

I credenti devono impegnarsi a seguire l’esempio di Cristo:

“il Figlio dell’uomo (Gesù) non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Matteo 20:28). Egli stesso disse: “Poiché io v’ho dato un esempio, affinchè anche voi facciate come io ho fatto” (Giovanni 13:15).

I credenti, secondo l’esempio del loro maestro, rendono un servizio umile e pieno d’amore a chi è nel bisogno. Nel suo primo sermone alla sinagoga di Nazaret, Gesù disse: “

«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l’anno accettevole del Signore»”(Luca 4:18-19).

Gesù dichiarò pubblicamente di aver assunto la posizione di servo. Egli non negò mai il Suo aiuto a chi era nel bisogno. Per le strade trovava gli oppressi e gli emarginati e ridava loro dignità agli occhi di Dio. La gente portava a Lui gli ammalati ed Egli li guariva nel corpo e nello spirito. Chiunque chiedeva aiuto a Gesù non veniva scacciato: il pubblicano che aveva bisogno di ritrovare il rispetto di sé, il mendicante che voleva ricuperare la vista, il ricco che si preoccupava dell’anima sua, il lebbroso che gridava “impuro” o la donna che aveva peccato, tutti venivano accolti.

Spesso Gesù fu provato dalla fatica mentre serviva gli altri, ma Egli continuò a donare Sé stesso e lo fece fino alla croce. Gesù attirò l’attenzione dei discepoli sul Suo ministerio in favore degli altri. Mostrò loro la via per essere veramente grandi nel regno di Dio:

“…se qualcuno vuol essere il primo, sarà l’ultimo di tutti e il servitore di tutti” (Marco 9:35).

Disse ancora:

“Ma non è così tra voi; anzi, chiunque vorrà essere grande tra voi, sarà vostro servitore” (Marco 10:43).

Poche ore prima di morire sulla croce, Cristo sottolineò:

“Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve” (Luca 22:27).

Per mostrare quel che intendeva dire realmente, lavò i piedi dei discepoli.

Si possono dire quattro cose riguardo ad ogni credente che rende il proprio servizio:

  • serve a casa di altri;
  • sovviene ai bisogni degli altri;
  • lavora per gli interessi degli altri;
  • non si aspetta di essere ringraziato per quello che fa.

Bisogna tenere conto dell’insegnamento lasciato da Gesù: Luca 17:10.

Abbiamo il meraviglioso privilegio di servire nel mondo in cui Gesù ha servito! Cristo venne sulla terra come servitore umile ed ubbidiente. Ma cosa pensava Dio di Lui? A questa domanda risponde l’apostolo Paolo: “Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinchè nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto la terra” (Filippesi 2:9-10).

Al Suo figliuolo ubbidiente, Dio, accordò una gloria maggiore di quella che il mondo può mai offrire: l’adorazione di tutto l’universo. Questo dà pure l’idea di ciò che Dio ha in serbo per la Sua Chiesa ubbidiente e disposta a servire.

Il servizio offerto dalla chiesa è esplicabile in tre direzioni:
– i credenti sono chiamati a servire Dio e adorarlo;
– i credenti sono chiamati a servire i membri della chiesa;
– i credenti sono chiamati a servire i perduti.

In conclusione, la chiesa è il risultato dell’opera di Dio nella vita degli uomini e donne di ogni lingua e nazione. Essa è formata da individui chiamati fuori dal mondo ed esortati a dedicarsi al servizio di Gesù Cristo per la gloria di Dio. La chiesa è un organismo vivente e in movimento, che ministra al Signore, ai membri del proprio corpo e al mondo.

Fratelli, serviamo il Signore offrendo la nostra adorazione in servizio e testimonianza.

Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito