“Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa è insanabilmente malato; chi lo può conoscere? Io, l’Eterno, investigo il cuore, provo le reni, per rendere a ciascuno secondo le sue vie secondo il frutto delle sue azioni” (Geremia 17:9-10).
Una dichiarazione che quasi sempre dimostra che un cuore è lontano da Dio è quella che si sente quando si parla con qualcuno e, menzionandogli in qualche modo un suo peccato, costui dichiara: “Dio conosce il mio cuore!”.
Questa dichiarazione viene pronunciata soprattutto quando si parla con qualcuno che si trova in una condizione di peccato o che si sta comportando male. Magari si sente questa affermazione da persone che non vogliono sentire parlare di cose negative che li riguardano. E perciò, per rifiutare la veridicità e la realtà di alcune evidenze, si dichiara con fermezza: “Dio conosce il mio cuore!”.
In realtà la frase evidenzia il fatto che, poiché noi non possiamo vedere il cuore di una persona (mentre Dio invece sì), non potremmo trarre conclusioni in merito al cuore di quella persona.
Certamente è vero che Dio vede e conosce il cuore di ciascuno di noi. Dio sa ogni cosa di ogni persona. Quindi, in sé, è assolutamente vero che Dio conosce il nostro cuore.
Quando parliamo del nostro cuore, teniamo ben presente nella nostra mente quello che Dio dichiara tramite il profeta. Chi afferma che Dio conosce il suo cuore per difendersi da qualcuno che gli parla del suo peccato, non conosce il proprio cuore e, presumendo che Dio veda bene il suo cuore, non comprende che, invece, Dio vede anche il male che c’è.
Per natura, il nostro cuore non è puro, ma malato. È per questo che abbiamo bisogno della santificazione, che Dio opera in noi per mezzo dello Spirito Santo.
Il problema è che Dio conosce il nostro cuore a fondo ed esso non è mai come dovrebbe essere. Davanti ad un Dio tre volte santo, il nostro cuore è sempre mancante.
Davanti a Dio, tutto è visibile! Perciò, chi dice che Dio conosce il proprio cuore, e lo dice per difendersi, sta ingannando se stesso. Nel libro dei Proverbi leggiamo: ‘Chi può dire: ‘Ho purificato il mio cuore, sono puro dal mio peccato?” (Proverbi 20:9).
Davide, nella sua preghiera, chiedeva: “O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo” (Salmo 51:10).
Il Signore ci dice: “Figliol mio, dammi il tuo cuore…” (Proverbi 23:26). Il Signore vuole il nostro cuore per lavorarlo e renderlo in tutto conforme alla Sua Parola: rotto, contrito, pieno d’amore, puro, onesto, buono, fermo, savio, allegro, pieno di Lui e della Sua Parola!
Scegliamo di ascoltarLo, prendiamo in considerazione che solo Dio può proteggere e custodire quanto abbiamo di più prezioso, ovvero il nostro cuore.
“Tu hai scrutato il mio cuore, l’hai visitato nella notte; mi hai provato e non hai trovato nulla; la mia bocca non va oltre il mio pensiero” (Salmo 17:3). Dio si cerca con il cuore, si ama con il cuore, si serve con il cuore.
Dio vi benedica.
Past. Samuele Pellerito