“Venne Giovanni il battista nel deserto predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati”

Marco 1:4

 

“La via di Dio è perfetta; la parola del Signore è purificata con il fuoco; Egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in Lui”

Salmo 18:30

 

Che cos’è il ravvedimento? Un bambino l’ha definito così: “essere abbastanza dispiaciuti da smettere”. Possiamo inoltre considerarlo come una moneta con due facce: la prima è l’atto con il quale l’uomo riconosce il proprio peccato e se ne addolora, la seconda è l’atto con il quale l’uomo confessa il proprio peccato e lo abbandona. Implica, dunque, l’idea di commiserazione, di sofferenza, di afflizione  e di consolazione. Ravvedersi vuol dire letteralmente: “tornare indietro, cambiare strada”. In Luca 3:3-18 è scritto che Giovanni il Battista, che predicava la buona novella alle persone del suo tempo, spronandole a cambiare il proprio comportamento  li esortava dicendo loro: “fate dunque dei frutti degni di ravvedimento. L’invito era quello di “fornire delle prove” che dimostrassero la genuinità del loro ravvedimento. Restituire ciò che abbiamo rubato, chiedere scusa per un’offesa, rimediare un torto fatto: sono atti che la Bibbia definisce riparazione. A seconda delle situazioni, questa è una prova visibile della nostra decisione di volerci convertire a Cristo e conferma la nostra testimonianza che stiamo seguendo un nuovo padrone. La Bibbia dichiara che il ravvedimento è il primo passo nel ritorno di un’anima a Dio. Gesù iniziò il suo ministero pubblico in Galilea esortando “ravvedetevi perché il regno dei cieli è vicino” (Matteo 4:17). Questa è una chiamata universale: Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano” (Atti 17:30). Tutti coloro che non hanno mai creduto in Cristo sono invitati a ravvedersi, a ricevere il perdono di Dio e a far parte della Sua famiglia. Tuttavia, anche coloro che hanno già creduto in Cristo e sono diventati figliuoli di Dio sono invitati a ravvedersi. Qualche volta i credenti perdono lo zelo per Cristo e l’amore per Lui si raffredda. I cristiani della chiesa di Efeso erano caduti in questa condizione e furono spronati a ravvedersi e a rinnovare il loro rapporto con Cristo: “ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e compi le opere di prima; altrimenti verrò presto da te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi” (Apocalisse 2:5). Altri, come i credenti di Laodicea, erano diventati così indifferenti che la loro stessa vita spirituale era in serio pericolo: Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente!  Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca. Tu dici: ‘Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!’ Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo” (Apocalisse 3:15-17).

Il ravvedimento è l’unica cura per la morte, l’indifferenza e l’instabilità spirituale. E’ l’unica via di ritorno a Dio quando c’è stato fallimento e peccato. Dio promette il pieno perdono a chi confessa i propri peccati: “se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (I Giovanni 1:9). Tale promessa è rivolta soprattutto ai credenti, sebbene possa essere applicata a chiunque desideri ravvedersi. Alla domanda: “perché è necessario il ravvedimento?” possiamo rispondere con un famoso versetto: “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). Questo verso include tutti, nessuno escluso. L’apostolo Paolo in Romani dice “La benignità di Dio…trae a ravvedimento”. Dio con grande misericordia ed amore spinge le persone al ravvedimento. Fin dal principio Dio promise al popolo d’Israele che se si fosse ravveduto e convertito dalle sue vie malvagie, Egli l’avrebbe esaudito dal cielo, perdonandogli i peccati e guarendo il paese (II Cronache 7:14). Immaginiamo che la salvezza sia come una catena e poi pensiamo al ravvedimento, alla fede e alla conversione come degli anelli di questa catena. Come ogni anello di una catena è separato dall’altro ma strettamente collegato, così è anche la catena della salvezza. Ogni elemento è un’esperienza a sé stante eppure intimamente collegata alle altre. Quando inizia il processo di ravvedimento. Esso innesca “una reazione a catena” nella quale la fede, la conversione, la rigenerazione, la giustificazione e l’adozione sono uniti per produrre la miracolosa esperienza della salvezza. Ringraziamo il Signore per la Sua pazienza, affinché tutti giungiamo a quel ravvedimento che non ci porta a perire ma a vita eterna “il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (II Pietro 3:9).

Dio vi benedica!

Pastore Samuele Pellerito