“Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi, riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi. Non siate perciò disavveduti, ma intendete quale sia la volontà del Signore” (Efesini 5:15-17).

Chi diventa cristiano non perde la sua umanità: i desideri, le emozioni, le diverse necessità e la possibilità di sentirsi feriti, restano al loro posto.

Questi sono tutti ostacoli con i quali ogni credente deve fare i conti tutti i giorni nelle sue relazioni con gli altri. Vincerli richiede del tempo: è il processo di maturità cristiana. Potrebbe nascere una domanda spontanea: come si può fare? Un cristiano maturo ha dei combattimenti? Questa stessa domanda potrebbe essere riferita alla paura, all’ansietà, alla depressione, al dubbio, all’egoismo, alla rabbia e a tutta una schiera di sentimenti molto umani. Sì, anche i cristiani maturi combattono ogni giorno, ma hanno imparato come si fa a vincere!

Lo sviluppo della maturità di un cristiano non è un fenomeno causale. Non è il risultato di qualcosa che Dio opera per i credenti mentre loro se ne stanno seduti senza far niente. Ci sono due sorgenti di forza per raggiungere la maturità cristiana: la forza di Dio e la nostra personale forza di volontà.

La forza di Dio. La forza di Dio, naturalmente, è il fondamento sul quale la personale forza di volontà di ogni credente deve riposare. Cercare di essere gentili senza prima essersi arresi a Cristo significa non esprimere quella gentilezza di comportamento che l’apostolo Paolo raccomanda in Efesini 4:15–16:

“Ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso Colui che è il capo, cioè Cristo. Da Lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell’amore”.

Notare: Cristo è il Capo. Sotto il Suo diretto controllo tutte le parti del corpo si adattano e lavorano insieme.

In Efesini 6:10 l’apostolo Paolo consiglia: “Fortificatevi nel Signore e nella forza della Sua possanza”. Così, è prima di tutto la forza di Dio che dà al credente la capacità di vivere per Lui e di fare ciò che Egli ci richiede:

“Finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, affinché non siamo più bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell’errore” (Efesini 4:13-14).

La forza di volontà. Efesini 4:27 ordina: “Non fate posto al diavolo”. Questo significa, dunque, che è possibile dare delle occasioni all’avversario pur essendo credenti. Nei capitoli 4 e 5 di Efesini troviamo diverse istruzioni su quello che il credente è chiamato a fare. Dio deve fare la Sua parte… e su di Lui si può contare. Ma se il credente non fa la sua parte, non solo non crescerà in maturità ma potrà addirittura arrivare a perdere la sua comunione con Dio.

Tutte le volte che un credente ubbidisce alla Parola di Dio, esercita la sua personale forza di volontà. Solo attraverso tale esercizio è possibile vincere il problema dell’immaturità spirituale.L’apostolo Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, in Efesini 6 continua il suo discorso sulla maturità cristiana parlando delle armi di cui il credente ha bisogno per combattere l’immaturità. Esse sono la verità, la giustizia (una giusta condotta di vita), la prontezza nell’annunciare l’evangelo (la testimonianza), la fede e la Parola di Dio.

La sua esortazione finale è quella di pregare:

“Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi” (Efesini 6:18).

La maturità cristiana dà un continuo processo di crescita spirituale. Ogni volta che si ubbidisce si progredisce in tale crescita.

Concludo con l’esortazione finale rivolta dall’apostolo Paolo ai Tessalonicesi:

“Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo in cui dovete comportarvi e piacere a Dio ed è già così che vi comportate. Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più”.

Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito