“Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.

Pregate per tutti i santi

Efesini 6:18

“Invocami, e io ti risponderò,ti annuncerò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci”

Geremia 33:3

Lo studio della Parola di Dio e la preghiera operano un miglioramento importante nel carattere del credente, perchè permettono di parlare con Dio, ed è un grande privilegio. L’apostolo Paolo afferma che “abbiamo la libertà di accostarci a Dio” (Efesini 3:12) e questo avviene attraverso la preghiera che è un mezzo potente per progredire nella crescita spirituale. Trovarsi frequentemente in presenza del Padre, tramite la preghiera, ci aiuta ad essere conformi alla Sua immagine. Il credente si rivolge al Padre nel nome di Gesù Cristo e lo fa tramite lo Spirito Santo il quale intercede per noi “allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili” (Romani 8:26).  L’immagine descrittiva della preghiera si richiama ad un bambino che si rivolge ai propri genitori. Man mano che il bimbo cresce la qualità della sua conversazione migliora. Si potrebbe dedicare un libro intero al tema della preghiera, ma voglio mettere in rilievo la necessità di dimostrarsi costanti in quella personale, infatti dice la Bibbia: “siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera” (Romani 12:2). Dio ha sempre desiderato che l’uomo comunicasse con Lui tramite la preghiera ed è importante rendersi conto che questa “può cambiare” completamente la nostra vita e quella degli altri. George Muller, un cristiano del diciottesimo secolo, si è preso cura di migliaia di orfani, senza mai chiedere aiuto ad altri. Si limitava a pregare e tutte le sue necessità venivano soddisfatte. Questo grande uomo di fede aveva scoperto che era meglio cominciare la giornata leggendo la Parola di Dio, pregando, affinchè gli fossero trasmesse fede e potenza. Un vecchio detto cristiano dice: la preghiera “può cambiare le cose e può cambiare anche le persone. Dobbiamo imparare a pregare se desideriamo che Dio si serva di noi e questa è una lezione che si impara più con la pratica che con lo studio. Lo Spirito Santo è Colui che ci insegna a pregare. Non preoccupiamoci del nostro livello di conoscenza ma preghiamo con regolarità, quotidianamente. E’ scritto: “non cessate mai di pregare” (I Tessalonicesi 5:17). E’ chiaro che, in questi passi, il termine ‘pregare’ assume un significato ampio e non si riferisce unicamente all’atto di inginocchiarsi. Una vita di preghiera non può essere valutata in termini di tempo speso in ginocchio perché può capitare spesso che la mente di chi prega è altrove mentre il corpo si trova in chiesa o in casa. Il significato dell’esortazione “non cessate mai di pregare” sta nel conoscere la volontà di Dio per mezzo della Sua Parola, sottomettendosi ad Essa in preghiera fino ad essere in grado di camminare secondo quello che è il piano di Dio per la nostra vita. Gesù è esemplare anche per quello che riguarda la preghiera, Egli vi passava spesso ore e ore, a volte anche digiunando “però la fama di lui si spandeva sempre più; e moltissima gente si radunava per udirlo ed essere guarita dalle sue infermità. Ma egli si ritirava nei luoghi deserti e pregava” (Luca 5:15-16). Troviamo nella Bibbia diversi esempi di uomini che hanno vissuto e affrontato la loro vita in preghiera, un esempio è la figura di Daniele il quale “tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima” (Daniele 6:10). Fino a che le nostre necessità saranno più importanti della volontà di Dio, faremo fatica a pregare e conteremo ogni minuto che trascorreremo in preghiera. Dio, però, non ha in mano un orologio con il quale misura il tempo che Gli dedichiamo: il Suo desiderio è che noi Lo riconosciamo Signore della nostra vita in ogni momento. Pregare non è una questione di tempo ma di priorità. Gesù Cristo aveva tempo di pregare perché DECISE di trovarne e imparare a farlo secondo i Suoi insegnamenti getta una solida base perché la nostra vita possa essere simile a quella che Egli ha vissuto sulla terra. Cerchiamo prima il Regno di Dio e preghiamo in ogni momento anche per essere riempiti dalla Sua potenza. Poca preghiera equivale a poca potenza; più tempo dedicato alla preghiera equivale a più potenza; molto tempo dedicato alla preghiera: molta potenza.

Dio vi benedica!

Pastore Samuele Pellerito