“Riconoscete la potenza di Dio; la sua maestà è sopra Israele, e la sua potenza è nei cieli”
(Salmo 68:34)
“E disse loro: <Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura>”
(Marco 16:15)
La fede in Cristo non è un cammino solitario o appartato. Leggendo il libro degli atti del Apostoli, emerge che il Corpo di Cristo è costituito da una comunità di credenti attiva che si riunisce per lodare e glorificare Dio, crescere nel Suo amore e portare altri nel Suo Regno. Quando la chiesa è formata da membri che si impegnano per la crescita, lo sviluppo e la maturazione del Corpo di Cristo allora è pronta per portare avanti una delle sue funzioni: annunciare l’Evangelo ai perduti. Il primo comando che Gesù rivolge ai bisognosi è: “Venite”, poi una volta accolti dal Signore, sono spronati ad “Andare” Matteo 28:19. La comunità dei credenti in Cristo, si fonda sulla fede in Lui ed è esortata a rivolgere le proprie energie verso l’esterno, in direzione del mondo non credente. Dio si serve di persone salvate per attirare a Sé persone non salvate! Come credenti viviamo separati dal mondo, nel senso che non siamo più controllati dai suoi valori e principi, ma siamo comunque spronati a portare L’Evangelo a chi non lo conosce. Pregando per il mondo Gesù si rivolse al Padre in questi termini: “Essi non sono del mondo come io non sono del mondo, Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo” (Giovanni 17:16-18). Il Nuovo Testamento, in Matteo 13:38, chiarisce la portata dell’Evangelizzazione; Gesù dichiara che “il campo è il mondo”. La Chiesa è vivamente esortata a condividere il Vangelo con chiunque, in qualunque epoca e in qualunque luogo e attraverso qualunque mezzo. La responsabilità dell’evangelizzazione non è un fatto di scelta per un credente: Gesù disse che i credenti sarebbero divenuti testimoni efficaci dopo aver ricevuto la potenza dello Spirito Santo “In Gerusalemme (la propria casa e città), in tutta la Giudea e Samaria (il proprio circondario) e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). L’apostolo Paolo, sentendo il senso di responsabilità verso i perduti e la chiamata ricevuta, affermava : “Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità me n’è imposta; e guai a me, se non evangelizzo!” (I Corinzi 9:16). Dio si glorifica quando altre persone vengono aggiunte al Corpo di Cristo. Oggi sulla terra ci sono circa 5 miliardi di persone, si calcola che oltre 3 miliardi circa non abbiano ricevuto un’adeguata testimonianza dell’Evangelo di Gesù Cristo. “Il Signore della messe” ha lanciato alla Chiesa “la sfida” di annunciare loro la Buona Novella. “E diceva loro: «La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse perché spinga degli operai nella sua mèsse” (Luca 10:2). Il Vangelo dev’essere annunciato su una vasta scala, come mai prima, attraverso tutti i potenti mezzi che abbiamo a disposizione, ma tuttavia, il mezzo più efficace è la testimonianza personale che ciascun credente rende nel proprio ambito. Lo scopo di tutti noi dovrebbe essere quello di vedere ogni persona convertita a Cristo, tratta fuori dal mondo e da un sistema che porta alla morte eterna. Siamo chiamati a ritornare nel mondo, alla luce di quanto abbiamo ricevuto e siamo, come Suoi rappresentanti per offrire la possibilità di salvezza anche ad altri. Siamo alla conclusione di un altro anno, i tempi volano velocemente e il tempo che ci separa dal ritorno di Gesù è sempre più breve. Quindi come Ambasciatori di Cristo, adoperiamoci per adempiere fedelmente al mandato che abbiamo ricevuto. Voglia il Signore rinnovare e risvegliare in tutti noi e nella Chiesa un nuovo zelo per la Sua casa e soprattutto un spirito evangelistico. Nel corso del mese di dicembre, saremo impegnati in diverse attività evangelistiche, colgo l’occasione per spronarvi ad essere partecipi e coinvolti nel sentirvi personalmente responsabili e spinti ad essere collaboratori per l’avanzamento del Regno di Dio.
Dio vi benedica!!
Pastore Samuele Pellerito