“Carissimi, non lasciatevi disorientare per la prova di fuoco che è in atto in mezzo a voi per provarvi,
come se vi accadesse qualcosa di strano”
(1 Pietro 4:12).

 

La frase: “Non lasciatevi disorientare” è la traduzione di un termine greco derivante da una parola che significa “ospitare un estraneo” che, in un’altra delle sue desinenze, viene anche tradotta con “strano”. Quindi, potremmo anche tradurre questa frase così: “Non considerate come una cosa strana la prova di fuoco che è in atto in mezzo a voi”.

Non dobbiamo considerare le prove dure che ci arrivano come qualcosa di strano, anzi, dovremmo considerarle come una parte normale della vita da cristiani. Le prove del fuoco sono parte della vita cristiana, proprio come il dolore fa parte delle doglie del parto. Ricordiamoci che Pietro stesso ci ha spiegato lo scopo delle prove del fuoco che arrivano nella nostra vita: “A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un po’ di tempo, dovete essere afflitti da varie prove, affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo” (1 Pietro 1:6-7).

 Come il fuoco prova e raffina l’oro, così il fuoco delle nostre afflizioni raffina la nostra fede. Il motivo per cui esse servono è questo: “Affinché la nostra fede risulti a lode, onore e gloria, nella rivelazione di Gesù Cristo”. Cioè, le prove servono per darci una fede che produrrà lode, onore e gloria al ritorno di Cristo.

La chiave della vita cristiana è di tenere sempre in mente il ritorno di Cristo, e di ricordare che le prove servono per prepararci per Lui. Le prove di adesso, le sofferenze per Cristo che proviamo ora, risulteranno a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo. Le sofferenze per motivo di fede di oggi non sono minimamente paragonabili alla gloria che sarà nostra per tutta l’eternità. Durano poco, e pesano così poco in confronto alla gloria, di valore infinito, che durerà per tutta l’eternità.

Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella manifestazione della Sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare” (1 Pietro 4:13). La nostra gioia alla manifestazione di Gesù Cristo dipenderà da quanto soffriamo ora, quando siamo raffinati nel crogiolo della vita. In parole semplici, più sofferenza per Cristo subiamo ora, più gioia avremo al Suo ritorno, perché la nostra crescita è strettamente legata alle prove, sia in forma di disciplina, sia in forma di persecuzioni o di altri tipi di prove che servono per fortificare la nostra fede.

Non consideriamo qualcosa di strano dover soffrire per Cristo. Non consideriamo la disciplina di Dio come una punizione. Tutte queste sofferenze fanno parte dell’opera di santificazione, e servono per prepararci per il ritorno di Cristo. Non lasciamoci disorientare!

 

Dio vi benedica.

 

Pastore Samuele Pellerito