‘Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri’ (I Pietro 4:10).
Se qualcuno ci legasse i polsi con una cordicella, noi daremmo uno strappo e romperemmo il laccio; ma se ci fossero più lacci non sarebbe facile romperli. Nello stesso modo, i credenti possono fare cose insieme che non possono fare da soli. Il corpo è forte quando tutti i membri operano insieme.
Nell’antico Testamento leggiamo che Nehemia voleva ricostruire le mura di Gerusalemme. Ancora prima di cominciare egli sapeva che non sarebbe mai riuscito da solo perché avrebbe incontrato ostacoli e nemici. “Quando Samballat udì che noi costruivamo le mura, si adirò, s’indignò moltissimo, si fece beffe dei Giudei” (Neemia 4:1).
Le mura furono ricostruite con l’aiuto di tutti i Giudei. In molti lavorarono per la loro ricostruzione: sacerdoti, governatori, mercanti e anche un orafo e un profumiere. Fu realizzata un’opera così grande che un singolo individuo non avrebbe mai potuto realizzarla. Nel nuovo testamento vediamo Gesù scegliere i discepoli per tenerli presso di sé e mandarli a due a due a predicare. “Poi Gesù salì sul monte e chiamò a sé quelli che egli volle, ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici per tenerli con sé e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni” (Marco 3:13-15).
Leggiamo anche che, nella chiesa delle origini, lo Spirito Santo guidò alcuni a compiere insieme l’opera del Signore “Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati»” (Atti 13:2).
Questo è il piano di Dio per la Chiesa!Ciò che non può essere compiuto da un singolo credente, può esserlo da più credenti che operano insieme. Un pastore ha bisogno di collaborazione da parte di tutti i membri della chiesa per diffondere l’evangelo e per adempiere la visione affidatagli da Gesù.
Tutti i credenti hanno un posto nell’opera di Dio, nessuno escluso. Alcuni predicano, altri insegnano, altri cantano, tutti pregano tutti mettono a disposizione i propri talenti e l’opera va avanti.
Un noto proverbio recita: “una mano lava l’altra e due lavano la faccia”. In I Corinzi 12:14 è espressa una cosa simile: “Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra”.Dio ha collocato ogni credente nelle chiese con diverse mansioni rendendoli tutti necessari.
In Efesini 5:29-30 è scritto: “Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra del suo corpo”. In altre parole: come nessuno odia il suo corpo o una parte di esso, così neanche i membri di Chiesa dovrebbero odiarsi in quanto facenti parte dello stesso corpo. C’è unità nel corpo quando l’occhio riconosce di aver bisogno dell’orecchio e quando la mano non può andare avanti senza il piede.
Ognuno deve imparare a servire dove Dio lo colloca. Se vogliamo stare in posti importanti piuttosto che compiere l’opera di Dio, Il Signore non può usarci.Se permettiamo a Dio di usare chiunque Egli voglia e di collocarlo dove Egli ritiene più opportuno, allora vedremo crescere la Chiesa.
Impariamo a sostenerci gli uni con gli altri in preghiera, condividendo i pesi, aiutandoci, amandoci, interessandoci gli uni degli altri, essendo presenti alle riunioni e ringraziando Dio gli uni per gli altri.Per portare a termine ogni opera e progetto, ogni credente deve collaborare; quando si opera insieme l’unità cresce.
Dio non si aspetta che facciamo tutti le stesse cose ma che tutti abbiamo lo stesso spirito: quello di Cristo.Oltre ad essere membri della stessa famiglia, i credenti sono anche collaboratori, in altre parole condividono gli stessi interessi, gli stessi pesi ed attendono agli stessi compiti. “Noi siamo infatti collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio” (I Corinzi 3:9).
Dio ci aiuti a rimanere uniti e animati da uno spirito di collaborazione mettendoci a disposizione per l’opera comune.
Auguro un nuovo anno pieno di benedizioni in Cristo Gesù!
Past. Samuele Pellerito