“Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti”
(Giovanni 14:27).

Stiamo lasciato un altro anno, per proiettarci verso uno nuovo. A prescindere da come abbiamo trascorso il 2011, e a prescindere dagli eventi positivi o negativi che lo hanno segnato, non possiamo fare a meno di ringraziare il nostro Signore Gesù. L’apostolo Paolo nella sua finale esortazione ai Tessalonicesi affermava: “in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (I Tessalonicesi 5:18).La domanda che tutti ci poniamo, alla luce degli eventi che hanno coinvolto la nostra società è: come sarà questo nuovo anno?

I media, gli economisti e gli esperti, prevedono un anno pieno di difficoltà e di sacrifici. L’anno 2012 è stato definito l’anno della recessione e, quindi, non si presenta per niente bene.

Crediamo che tutto ciò è permesso da Dio, per piegare la nazione dal nord al sud “affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:10-11). Possono presentarsi momenti di crisi: nella famiglia, derivante da problemi di salute, nazionale o globale che colpisce direttamente o indirettamente, collegata alla disoccupazione o all’instabilità dei mercati finanziari. Ancora, possiamo vivere crisi nella fede: lottando con nuovi dubbi, riflettendo su preghiere che non hanno ottenuto risposta o essendo toccati da conflitti nella nostra chiesa locale. E’ finito un periodo di “calma”: ora il futuro ci sembra così incerto… Il comportamento di Dio ci insegna che Egli può servirsi anche dei periodi penosi e difficili. Nella mano di Dio, i tempi di crisi offrono un’opportunità di crescita personale.

Nelle crisi deve aumentare la ricerca verso Dio. Nel libro della II Cronache si racconta che l’esperienza vissuta da Uzzia cambiò la sua vita, e la nazione intera poté godere dei benefici del suo successo, conoscendo pace, stabilità sociale e prosperità. “Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme… Egli fece ciò che è giusto agli occhi del Signore… Si diede con diligenza a cercare Dio mentre visse Zaccaria, che aveva l’intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò il Signore, Dio lo fece prosperare” (II Cronache 26:3-5).

A volte non ci rendiamo conto, e ci chiediamo, perché il Signore stia usando sistemi così dolorosi. Dio utilizza certi periodi di irrequietezza interna per incoraggiarci ad avvicinarci a Lui, per purificarci, per parlare al nostro cuore.

Guardiamo alla crisi nazionale e alle crisi personali come opportunità di crescita. Il Signore è ancora seduto sul Suo trono, alto ed esaltato; Egli tiene tutto sotto controllo. Nel corso di questo nuovo anno scegliamo di avvicinarci di più a Lui, scegliamo di purificarci, di ascoltare la Sua voce, di crescere attraverso ogni crisi. “A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida. Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sì il Signore, è la roccia dei secoli” (Isaia 26:3-4).

Per il 2012 vogliamo decretare e proclamare l’anno della benedizione, per tutti noi e per la chiesa, l’anno in cui Dio si muoverà compiendo opere potenti, l’anno dei segni e dei prodigi, ma soprattutto, l’anno della crescita attraverso la salvezza delle anime. Alleluia!
Vi auguro un buon 2012.

Dio vi benedica!