‘Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica’ (1 Corinzi 3:8).

L’estate sta finendo ed anche le vacanze sono finite. Spero che abbiate trascorso un buon periodo e che abbiate usato il vostro tempo per riposare ma anche per crescere nella conoscenza di Dio. Sono sicuro che il ritorno alle proprie case e alla propria chiesa è stato accompagnato dal desiderio di lavorare con impegno per quanto riguarda le proprie attività secolari, ma anche dal desiderio di impegnarsi a lavorare per Dio.

Voglio esortare ogni fratello e sorella a dare il meglio di sé per l’opera del nostro Dio, sapendo che il nostro Dio è il rimuneratore di quelli che lavorano con impegno. Come un padrone terreno ricompensa i suoi operai, dando la retribuzione che spetta loro, così il nostro Dio fa con quelli che sono al Suo servizio. A volte succede che l’uomo non viene retribuito secondo il lavoro che in realtà svolge, e questo perché noi abbiamo a che fare con altri uomini. Non è così quando abbiamo a che fare con Dio, che essendo il Giusto giudice darà certamente la giusta ricompensa a quelli che lavorano con impegno nel Suo campo. Il cristiano è chiamato a lavorare nel campo del Signore:

“Voi siete stati chiamati affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla luce” (1 Pietro 2:3).

Dunque c’è da lavorare nel campo di Dio, c’è tanto lavoro da svolgere, il campo è vasto e grande. Tanta gente senza saperlo vive nelle tenebre più profonde e ha bisogno di aiuto, e questo aiuto possono darlo i figliuoli di Dio in maniera molto semplice, facendo sì che la luce di Dio si manifesti in loro. Ma attenzione, bisogna che questo aiuto si esprima in maniera adeguata, con amore, con gioia, intelligenza, zelo, con entusiasmo, ma soprattutto con SINCERITA’ e nella SEMPLICITA’.

Lavorare sul serio è duro, comporta tanti sacrifici, spesso rinunce, termini questi troppo pesanti per chi non ama molto il lavoro ma tanto le ferie e l’ozio. Purtroppo anche fra i credenti vi sono alcuni che, anche se lavorano lo fanno con scarso impegno e superficialità. La parola di Dio ammonisce:

Maledetto l’uomo che fa l’opera dell’Eterno e la fa fiaccamente” (Ger. 4:10).

L’opera di Dio deve avere tutta la nostra attenzione, tutta la nostra cura. Gli uomini sono distratti dai tanti impegni in troppi lavori contemporaneamente, così non si può lavorare bene nel campo del Signore. L’apostolo Paolo ci è d’esempio a riguardo. Era un uomo impegnato verso una cosa sola: “questo io faccio…”. Era proprio qui il segreto del suo successo, aveva chiaramente davanti agli occhi la divina visione dell’evangelizzazione del mondo.

Scrivendo a Timoteo dice:

“Cura queste cose e datti ad esse interamente” (1 Timoteo 4:15).

Dobbiamo assolutamente ricordare che l’opera di Dio prospera

“né per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio, dice l’Eterno” (Zaccaria 4:6).

L’opera non è nostra ma è del Signore ed è Lui che la porta avanti, la fa prosperare, ma ciò avviene maggiormente quando Egli trova uomini impegnati, disponibili anche alla rinuncia e alle privazioni per l’avanzamento del regno di Dio.

Se in te c’è il desiderio di servire il Signore allora vedrai premiati i tuoi sforzi, vedendo il frutto delle tue fatiche che non sono vane nel Signore.

“Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore” (1 Corinzi 15:58).

Concludendo voglio portare ognuno di voi ad una riflessione: con quale spirito sei ritornato dalle ferie? Desideri lavorare con impegno per Dio? Vuoi vedere il frutto del tuo lavoro?

Rimboccati le maniche, lavora sodo, perché Dio vuole darti la giusta ricompensa a condizione che da ora innanzi ti disporrai di più, impegnandoti a lavorare nel campo del Signore. La parola di Dio ci avverte:

“Chi bada al vento non semina, chi guarda alle nuvole non miete” (Ecc. 11:4).

Non dimenticare che:

“Ciascuno di noi riceverà il premio secondo la propria fatica poiché noi siamo collaboratori di Dio nel campo di Dio” (1 Corinzi 3:8-9).

Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito