‘Non chiunque Mi dice: ‘Signore, Signore!’ entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre Mio che è nei cieli’ (Matteo 7:21).
Cari fratelli, continuerò a trattare l’argomento iniziato il mese scorso, ossia come sviluppare la nostra personalità pienamente in Cristo Gesù. Esaminerò la seconda componente della personalità: la volontà.
La volontà è quella parte della personalità umana che regola i desideri e le decisioni. Dio è il proprietario della nostra volontà ed è per questo che abbiamo la responsabilità di usarla come Lui vuole. Ma come farlo? Voglio darvi alcune indicazioni che potranno risultarvi utili.
La prima indicazione è: obbedire a Dio. Obbedire a Dio è sottomettere la nostra volontà alla Sua volontà. In questo modo ci si riconosce solo amministratori della nostra volontà. Obbedire a Dio è quanto di meglio si possa fare per piacerGli:‘Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l’ubbidire alla Sua voce? No, l’ubbidire è meglio del sacrificio, dare ascolto vale più che il grasso dei montoni’ (1 Samuele 15:22).
Alcuni credenti credono che sia impossibile obbedire a Dio in ogni situazione, ma è importante ricordare che essendo delle nuove creature, siamo uniti a Cristo: 2 Corinzi 5:17: ‘Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove’ (2 Corinzi 5:17), pertanto siamo stati anche equipaggiati di quanto necessitiamo per obbedirGli.
Obbedire a Dio è una pratica che rinforza la nostra volontà. Quei credenti che non obbediscono sempre a Dio si trovano, spesso, ad agire come se fossero dei non credenti. La volontà non può piegarsi all’obbedienza spontaneamente, ma deve imparare a farlo. Così Dio ha dato ad ogni credente la responsabilità di mandare la propria responsabilità a scuola.
Questo è un processo che dura tutta la vita affinché anche noi possiamo sempre dire: ‘Padre… non la mia volontà, ma la Tua sia fatta’ (Luca 22:42). La cosa incoraggiante è che possiamo contare sull’aiuto dello Spirito Santo per poter dire come il salmista: ‘Dio mio, io prendo piacere nel fare la Tua volontà, e la Tua legge è dentro il mio cuore’ (Salmo 40:8).Tre aspetti importanti per obbedire alla volontà di Dio.
1) Evitare ogni specie di male. A volte ci sentiamo in conflitto con noi stessi. La mente sa molto bene ciò che è buono fare, ma la volontà è troppo debole per obbedire ai chiari dettami della mente. Questo conflitto durerà per tutta la vita? Grazie a Dio, no! Egli non è un proprietario che abbandona i Suoi amministratori in balìa dei loro problemi.
Lo Spirito Santo viene in aiuto ai credenti nella loro debolezza. La potenza di Dio si manifesta più forte quando noi siamo deboli. Se questa sicurezza è in noi possiamo divenire come coloro che erano deboli e ‘…divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri’ (Ebrei 11:34). Non c’è da meravigliarsi quindi quando Paolo esortava i credenti ad evitare ogni male: ‘Astenetevi da ogni apparenza di male’ (1Tessalonicesi 5:22). Questo è ciò che Dio desidera; durante la prova Egli ci dona la forza per sopportarla, provvedendo anche una via di uscita, ma è importante esercitare la nostra volontà per ricevere il Suo aiuto.
2) Scegliere ciò che è giusto. Quando Dio dotò l’uomo della volontà gli affidò qualcosa di prezioso ma anche di estremamente ‘pericoloso’ e sensibile. Il potere di scelta! Lo scegliere implica delle decisioni. Anche noi ci siamo trovati a dover prendere delle decisioni, come quella di accettare Cristo invece di rigettarLo; abbiamo deciso di fare la volontà di Dio, come pure di alzarci la mattina invece di restare a letto, di leggere un libro piuttosto di un altro.
Dio fa appello a questo potere di libertà di scelta quando ammonisce: ‘Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese; ma se rifiutate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada’ (Isaia 1:19-20). Ciò che siete o diventerete è il risultato delle vostre decisioni… buone o cattive che siano. Naturalmente Dio desidera che scegliamo sempre nel modo giusto: ‘Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza’ (Deuteronomio 30:19).
3) Fare del bene. Non sono poche le persone, in questo mondo, che hanno delle buone intenzioni. Purtroppo il grosso problema è che il più delle volte questi buoni propositi non si traducono mai in azioni. Ebbene, Dio desidera che utilizziamo la nostra buona volontà non solo per nutrire dei buoni desideri ma soprattutto per produrre buone opere: ‘Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi’ (Giacomo 1:22).
L’apostolo Paolo esorta i credenti a fare del bene a tutti: ‘Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede’ (Galati 6:10).Che Dio ci aiuti ad essere dei buoni amministratori, sforzandoci di sviluppare la nostra personalità secondo la Sua volontà.
Dio vi benedica.
Past. Samuele Pellerito