“Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fedele e prudente che il padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la loro porzione di viveri? 43 Beato quel servo che il padrone, al suo arrivo, troverà intento a far così”
Luca 12:42-43
“Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse”
Ebrei 10:23
La fedeltà, benedetto frutto dello Spirito Santo, è d’importanza vitale per il credente nella sua relazione con Dio, con gli altri e con se stesso. Come la fede è la base di ciò che crediamo e della nostra comunione con Gesù Cristo, la fedeltà è la base dell’affidabilità e della consistenza che fanno di un credente qualcuno su cui si può contare. Dio è perennemente alla ricerche di persone fedeli disposte a camminare con Lui e servirLo, come dice il Salmo 101: “Avrò gli occhi sui fedeli del paese perché dimorino con me; chi cammina per la vita dell’integrità, quello sarà mio servitore”.
Si racconta di un ingegnere che assunse un caposquadra perché dirigesse lavori di costruzione. L’ingegnere aveva un’eccellente reputazione: costruiva case di ottima qualità, usava sempre e solo i migliori materiali. Per un certo tempo l’ingegnere ed il suo caposquadra lavorarono fianco a fianco, producendo molte case di ottima fattura. Poi l’ingegnere decise che erano maturi i tempi per affidare al suo caposquadra la piena responsabilità del settore, così gli affidò i fondi e il mandato per costruire una casa. La casa doveva essere costruita, al solito, con i migliori materiali. Il caposquadra operando senza la direzione del suo superiore decise, di usare materiali di qualità scadente invece di quelli stabiliti dall’ingegnere. “Sono così abile nel mio mestiere da lavorare con questi materiali da poco in modo che la casa sia lussuosa e nessuno noterà la differenza”, pensava il disonesto caposquadra “in tal modo potrò tenere per me i soldi risparmiati”. Quando la casa fu completata, il caposquadra invitò orgogliosamente l’ingegnere ad ispezionarla. All’apparenza sembrava una bella casa, come le altre…neanche l’ingegnere si accorse dell’inganno: solo il caposquadra sapeva che i materiali non erano di prima qualità! Il senso del trionfo fece subito posto alla più amara delusione quando l’amministratore comunicò al caposquadra che la casa era un dono che l’ingegnere stava facendo come premio della sua fedeltà. Nel suo cuore, l’infido caposquadra pensò: “se avessi saputo che la casa era per me, avrei impegnato materiali anche migliori di quelli usati dall’ingegnere. Ora è troppo tardi devo vivere in una casa di poco valore che ho perfino costruito con le mie mani”. Ricordiamo sempre “l’uomo fedele sarà colmato di beni” (Proverbi 28:20). Coloro che avranno maturato e manifestato il frutto della fedeltà nella propria vita potranno ascoltare le meravigliose parole del Signore: “bene hai fatto mio fedele servitore” (Matteo 25:21.) I servitori infedeli, invece, saranno gettati: “nelle tenebre di fuori, ivi vi sarà il pianto e lo stridor dei denti” (Matteo 25:30). Verso la fine del suo discorso sulla vita nello Spirito Santo, l’apostolo Paolo diede questo consiglio ai Galati: “non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà. 8 Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna” (Galati 6:7-8).
Le miglior ricompense alla fedeltà sono l’approvazione di Dio è la vita eterna.
Dio vi benedica!
Pastore Samuele Pellerito