‘Or senza fede è impossibile piacerGli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che Egli è, e che ricompensa tutti quelli che Lo cercano’ (Ebrei 11:6).

La fede non è soltanto per alcuni, in certi momenti e in certi luoghi. Dio fece dei miracoli per mezzo dei profeti per pagani ed ebrei. La fede di Elia riportò in vita il figlio della vedova in Sidone. La lebbra del generale siriano Naaman fu debellata per l’ubbidienza fiduciosa al comando dato da Eliseo. Un impero intero sentì parlare, da Babilonia, della potenza di Dio dopo che Egli ebbe liberato Shadrac, Meshac e Abed-nego dalla fornace di fuoco e Daniele dalla fossa dei leoni.

Ma la fede non serve solo per essere liberati dai nemici, per guarire i malati e ottenere quanto ci serve. La fede serve per essere fedeli anche quando siamo perseguitati dai nemici di Dio, oppure quando la preghiera non ci libera dalla malattia o quando non arriva la provvidenza miracolosa per i nostri bisogni.

Dio sia lodato per i miracoli di guarigione, ma cosa dovremmo fare quando preghiamo e la guarigione non arriva? Dobbiamo biasimarci per la nostra mancanza di fede? Come gli amici di Giobbe dobbiamo giudicarci pensando che c’è qualche peccato nascosto nella nostra vita? No! Le malattie di Giobbe erano attacchi di Satana che cercavano di separarlo da Dio. La vittoria, dunque, non era la guarigione ma la fedeltà a Dio quando sembrava che Dio lo avesse abbandonato. Giobbe fu lodato per la sua fedeltà, per la continua fiducia in Dio e la lealtà verso di Lui. Giobbe perse tutte le ricchezze, tutti i suoi figli, la sua posizione d’onore e i suoi amici. Ma non perse la fede in Dio! E quando vinse tutte queste prove, Dio lo ricompensò abbondantemente. Dio aveva permesso le prove per dimostrare a tutto il mondo che la fede non dipende dalle circostanze.

Ebrei 11:35-40: ‘Ci furono donne che riebbero per risurrezione i loro morti; altri furono torturati perché non accettarono la loro liberazione, per ottenere una risurrezione migliore; altri furono messi alla prova con scherni, frustate, anche catene e prigionia. Furono lapidati, segati, uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, maltrattati (di loro il mondo non era degno), erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra. Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso. Perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi’.

Grazie a Dio per gli esempi di fedele sopportazione che nella sofferenza sono stati premiati da Dio. Ci aiutano a sviluppare il nostro carattere: Giacomo 1:2-4:

‘Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti’.

Rallegriamoci se dobbiamo soffrire per Cristo. Saremo premiati in cielo!La vita di fede è un combattimento. Ci sono sempre degli ostacoli da superare, ma ricordiamoci che serviamo l’Iddio dei miracoli. Tante volte i Suoi programmi possono sembrare incomprensibili, ma nell’ubbidienza fedele Egli ci dà la vittoria. Gedeone e i trecento uomini sconfissero l’enorme esercito dei madianiti con brocche spezzate, fiaccole ardenti, il suono dei corni d’ariete e un grido di fede!

Ebrei 10:23: ‘Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatto le promesse’.Dio salva chiunque fa una scelta di fede. Abbiamo fede e siamo fedeli!

Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito