Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore…affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa” (Giovanni 15:9, 11).

 

Acclamate il Signore, abitanti di tutta la terra, date in canti di gioia e di lode” (Salmo 98:4).

 

L’allegrezza o la gioia, frutto  dello Spirito Santo, non dipende dalle circostanze. La gioia spirituale è presente anche in mezzo alle difficoltà, perché essa è il risultato dell’opera dello Spirito Santo nel credente.

L’apostolo Paolo riconosceva questo quando scriveva ai Tessalonicesi: Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo” (I Tessalonicesi 1:6).

Non è semplice descrivere questa gioia che l’apostolo Pietro definisce “ineffabile e gloriosa” (I Pietro 1:8). Essa è più che la felicità che può dare il mondo. Ci sono molti piaceri nel mondo, anche legittimi, che possono, però, essere goduti appieno soltanto se hai la gioia del Signore nel cuore.

L’allegrezza dello Spirito Santo è decisamente una felicità che è al di sopra di ogni forma di gioia puramente umana. E’ il risultato della fede in Dio: “Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo“ (Romani 15:13).

I credenti dovrebbero essere persone allegre. E’ inconcepibile pensare ad un credente che, dopo aver dato la sua vita a Gesù, risulti continuamente “musone”. Luca dice nel suo Vangelo che Gesù giubilava per lo Spirito Santo Luca 10:21. C’è perfino una profezia sulla gioia spirituale di Cristo, nel salmo 45:7: “Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto d’olio di letizia; ti ha preferito ai tuoi compagni”.

L’allegrezza di Cristo traspare anche nel racconto della pecora perduta che viene ritrovata Luca 15:5: “E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle”.

L’umana allegrezza deriva dall’amore umano: amore per la vita, per le persone, per il lavoro e così via. Lo stesso vale quando è l’amore celestiale dello Spirito Santo a fluire nella nostra anima. Il risultato è l’allegrezza spirituale. Niente amore, niente gioia! Qualunque cosa ostacoli l’amore contribuisca ad interrompere la gioia! La gioia umana passa! E’ superficiale, limitata, perché nella sfera umana tutto è soggetto a cambiamento. Ma il Cielo non cambia!

Quando Dio è la sorgente della nostra gioia, nulla può diminuirne il flusso ! E’ un’allegrezza continua perché dipende da Colui che non cambia.

Quando lo Spirito Santo opera nella vita del credente per generarvi la gioia spirituale, si determinano alcuni risultati molto positivi. Il cambiamento prodotto nel nostro carattere dallo Spirito Santo è chiaramente visibile nel modo in cui agiamo e reagiamo nelle diverse circostante e nei nostri contatti con le altre persone.

Proverbi 15:13 afferma “Il cuore allegro rende gioioso il volto, ma quando il cuore è triste, lo spirito è abbattuto”.

Un persona è gioiosa se ha il cuore felice. Se amiamo Cristo, la sua bellezza si riflette in noi e il risultato sarà un viso raggiante: “E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito” (II Corinzi 3:18).

La gioia dello Spirito Santo è potente a supportare il popolo di Dio dal tempo dell’eternità.

Non è possibile concludere una meditazione sull’allegrezza senza citare l’affermazione fatta da Neemia: non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza” (Neemia 8:10).

Dio vi benedica.

Pastore Samuele Pellerito