“Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra”

Atti 1:8

“Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea; e la sua fama si sparse per tutta la regione”

Luca 4:14

Il tema di questa meditazione ricalca il titolo di un libro di cui l’autore è il pastore dr. Brown Michael: “Dov’è finita la potenza di Dio”. Lo scopo per cui il Signore ha stabilito di battezzarci ed immergerci nello Spirito Santo è quello di renderci efficaci per l’adempimento del mandato ricevuto: andare per tutto il mondo e predicare l’Evangelo ad ogni creatura.
L’espletamento di questo mandato non consiste soltanto nella diffusione verbale del Vangelo. Indubbiamente l’annuncio attraverso la predicazione intesa come esposizione verbale del messaggio della salvezza è assolutamente indispensabile; è necessario che la gente oda la Parola di Dio: “Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunzi?” (Romani 10:14).
Ma la predicazione cristiana è solo annuncio verbale delle verità divine o è anche altro? Sicuramente è anche altro.
Le persone dovranno “vedere parlare” la nostra vita più loquacemente delle nostre parole. Questa realtà è presentata chiaramente nella Parola di Dio. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:16). “Avendo una buona condotta fra gli stranieri, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà” (I Pietro 2:12).
A volte capita di intendere la potenza dello Spirito Santo soltanto come una manifestazione caratterizzata da alcuni segni esteriori, quali il parlare in altre lingue, o l’essere emotivamente coinvolti in momenti di speciali benedizioni divine. Sicuramente questi segni sono importanti conferme del battesimo nello Spirito Santo e quindi della potenza ad esso collegata, ma è questa, o solo questa, la potenza dello Spirito Santo? Indubbiamente no.
Questa potenza è quella che ci abilita ad essere testimoni di Gesù e ci permette di vivere quella spiritualità pratica che nella sua “straordinarietà” ci porta a testimoniare con azioni e atteggiamenti che sono inusuali per le persone comuni ma non per i credenti ripieni di Spirito Santo.
Il Signore ci dà potenza non solo per farci provare sensazioni speciali e darci doni speciali, ma anche per farci operare nella vita di tutti i giorni in modo tale da lasciare una testimonianza chiara della bellezza del nostro cristianesimo: “Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo” (Romani 12:20).
La potenza che ci conferisce il battesimo nello Spirito Santo è anche:

  • Potenza per amare nonostante non ci siano più gli umani presupposti per farlo: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e che vi perseguitano… Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani?” (Matteo 5:44, 46);
  • Potenza per perdonare quando umanamente non sarebbe possibile farlo: “E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputar loro questo peccato». E detto questo si addormentò” (Atti 5:59-60);
  • Potenza per affrontare le sofferenze e le difficoltà: “Ricevuto tale ordine, egli li rinchiuse nella parte più interna del carcere e mise dei ceppi ai loro piedi. Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano” (Atti 16:24-25),
  • Potenza per sopportare con pazienza: “Infatti, che vanto c’è se voi sopportate pazientemente quando siete malmenati per le vostre mancanze? Ma se soffrite perché avete agito bene, e lo sopportate pazientemente, questa è una grazia davanti a Dio” (1 Pietro 2:20).

Si sente dalla bocca di alcuni credenti, che hanno testimoniato di essere stati battezzati nello Spirito Santo, questa frase: “ma io non ce la faccio…”. Davanti ad un invito a perdonare, amare e sopportare per il bene della testimonianza dell’Evangelo, per il bene della famiglia, della Chiesa e per il bene spirituale di se stessi, questa affermazione non può essere pronunciata!
Spontaneamente ci si domanda: “Ma il Signore perché ci ha battezzato? Il Suo battesimo non ci ha
dato potenza? Dov’è finita quella potenza?”
In un mondo dove la gente è sempre più stanca di parole, sempre più scettica e incredula riguardo alle cose divine, quale enorme incidenza può avere la testimonianza di vita di coloro che hanno ricevuto potenza dall’alto e che per l’efficacia di questa vivono predicando con la propria vita, oltre che con le parole, quel messaggio che Dio ci ha affidato!
Dio ci aiuti a continuare a ricevere e a vivere quella potenza che fa essere Suoi testimoni.
Dio vi benedica!

Pastore Samuele Pellerito