‘Scegliete oggi chi volete servire… quanto a me e alla casa mia, serviremo l’Eterno’
(Giosuè 24:15).

Cari fratelli,
Come gestiremo il nuovo anno che è iniziato? La corsa davanti a noi continua.

Ogni quattro anni si tengono i giochi olimpici e i campionati di calcio con la partecipazione di squadre e giocatori di tutto il mondo, e tra l’altro proprio quest’anno si terranno i mondiali di calcio. In preparazione a questi eventi sportivi, tutti i giocatori si allenano duramente per mesi ed anni nella speranza di vincere una medaglia d’oro e concedere l’onore del primo posto alla loro nazione. Ai tempi dell’apostolo Paolo i vincitori delle gare venivano incoronati con un serto fatto di aghi di pino o di abete oppure con altre foglie che appassivano presto. I credenti, invece, ‘corrono’ per vincere una corona incorruttibile. ‘Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, una incorruttibile’ (1 Corinzi 9:25).È importante comprendere questa illustrazione.

L’apostolo Paolo non sta parlando della salvezza… che è il dono di Dio in Cristo Gesù, ma parla, piuttosto, dei premi riservati al servizio cristiano e all’impegno fedele manifestato in tale servizio. Anche i credenti devono disciplinarsi per correre ‘con perseveranza la gara che ci è proposta’ (Ebrei 12:1).

Nella gara cristiana, non è soltanto il primo che taglia il traguardo a vincere il premio. Tutti possiamo vincere, se permettiamo al Signore di disciplinarci ed insegnarci a correre nel modo giusto.Dio ha dato a tutti noi talenti e capacità per fare al meglio alcune cose. Egli si aspetta che noi sviluppiamo questi doni e li usiamo. La cosa importante in questa ‘gara’ non è quella di battere gli altri, ma fare il meglio possibile, fare sempre di più e farlo con impegno. Proprio come un corridore si allena e si sforza all’estremo per aumentare la sua velocità, i credenti devono disciplinarsi per migliorare la loro opera e diventare servi sempre più efficaci per il Signore. Dio si aspetta il meglio dai Suoi figlioli. La chiesa ha bisogno che facciamo del nostro meglio.

La parabola raccontata da Gesù esprime un potente messaggio sulle abilità donateci da Dio: o si usano, o si perdono. I servi che usarono i loro talenti, lavorando sodo e con disciplina, furono elogiati. Colui che non usò il talento affidatogli, fu biasimato e privato del suo talento (Matteo 25:14-30).Qualunque cosa facciate, ‘fate tutto alla gloria di Dio’, esorta l’apostolo Paolo in 1 Corinzi 10:31. ‘Qualunque cosa facciate’ non è un espressione che si riferisce soltanto alle attività ‘cristiane’, ma vuol dire che il falegname, il venditore, l’insegnante, il musicista, l’operaio, la casalinga, l’evangelista, il pastore, il diacono, ecc… tutti devono fare il proprio lavoro in modo da onorare Dio.

Ricordiamoci che stiamo lavorando per il Signore e l’opera di Dio deve essere fatta bene! Per tutta la vita dovrai ‘affilare i ferri’ per migliorare il tuo lavoro. Il dono che hai, il tuo talento, dovrà essere affilato e lustrato sulla dura pietra dell’autocontrollo; solo così potrà essere usato per l’edificazione della chiesa e a beneficio del prossimo. Poniti dei validi traguardi, come per esempio: servire meglio, cantare meglio, essere un coniuge migliore, un figlio o figlia migliore, dare più disponibilità al servizio della chiesa.

Vai sempre avanti, corri la gara! Non permettere alle difficoltà, allo scoraggiamento o alle critiche di rallentarti. L’incoraggiamento che voglio dare a tutti voi, è che nel corso di questo nuovo anno possiate correre per vincere, e ricevere la ricompensa dell’approvazione di Dio, ottenendo il Suo premio. ‘E quando apparirà il supremo Pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce’ (1 Pietro 5:4).

Auguro a tutti un buon anno pieno di benedizioni.

Past. Samuele Pellerito