‘Per il resto, fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi’ (2 Corinzi 13:11).

Non è cosa facile o naturale vivere in pace con tutti gli uomini. Ognuno è diverso dall’altro. Le tribù, le nazioni, le razze e le culture umane sono innumerevoli e tutte si distinguono l’una dall’altra. Anche se viviamo all’interno di una società vi sono molte e diverse categorie di uomini: saggi e stolti, ricchi e poveri, sani e malati e così via.I leaders di tutto il mondo, con ogni mezzo, cercano di risolvere il problema della convivenza pacifica dei popoli ma con pochi progressi. Un uomo si scaglia contro l’altro, la moglie contro il marito, i figli contro i genitori, gli amici tra di loro ecc…

Gesù disse:

“Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a sé stesso e prenda la sua croce e mi segua” (Matteo 16:24).

Prendere la propria croce, dunque, è rinunciare a sé stessi. Un tale genere di rinuncia non può essere realizzata spontaneamente dall’uomo in quanto egli, per sua natura, è egocentrico. Prendere la propria croce, cioè mettere da parte la propria volontà con l’aiuto di Dio, è l’unico sistema per vivere in pace con gli altri.

L’attitudine dell’uomo egocentrico è quella di credere di essere il centro di tutto ciò che vede e conosce e giudica gli altri “buoni” o “cattivi” in base all’atteggiamento che essi hanno verso di lui.L’egocentrico considera le persone appartenenti ad un’altra nazione, dei potenziali nemici, provando pregiudizi verso di loro. Secondo il chiaro insegnamento di Gesù, dunque, per ottenere la pace occorre togliere l’ego mettendo Gesù e il Suo regno al centro della propria vita. Romani 8:6. In questo modo il giudizio su ciò che è “buono” o “cattivo” sarà fondato non più su criteri personali e passeggeri ma sugli intramontabili principi del regno di Dio.

Gli egocentrici non possono capire “le cose di lassù”, ciò nonostante come figli di Dio abbiamo il dovere di conquistarli a Cristo. Questo è possibile in quanto, morendo sulla croce, Gesù ha reso possibile la rinuncia di sé stessi.La rinuncia di sé interessa tutti. “Venite a me” disse Gesù “Prendete su voi il mio giogo” (Matteo 11:28-29).

I credenti non devono portare da soli la croce della rinuncia. I peccatori trovano questo un peso insopportabile perché devono contare solo sulle loro forze. Per il credente, invece, essa è un “giogo”, un peso che si divide con Gesù. E’ come se Gesù dicesse: “Venite a me con la vostra croce, la porteremo insieme, il mio giogo ci unirà sotto lo stesso peso e scoprirete che il mio giogo è dolce ed il mio carico leggero!”. Quando ci si accosta a Gesù in preghiera, il peso di andare d’accordo con gli altri viene alleggerito. Mettendo Gesù al centro della propria vita e possibile vivere in pace con tutti gli uomini.

La preghiera e l’adorazione, quindi, sono aspetti che non possono essere trascurati e considerati poco importanti perché ci aiutano, anche, a vivere in pace con tutti gli uomini. Nutrite odio per qualcuno? Ci sono persone che non desiderate perdonare? Allora non illudetevi: voi vi chiamate cristiani ma non state agendo come figli di Dio!

Non fate passare un solo altro giorno con uno spirito amaro e indisposto al perdono ma, piuttosto, pregate di poter diventare anche in questo più simili a Gesù.Pregate che vi sia dato uno spirito di giustizia e di gioia. Pregate per ricevere la grazia che abilita al perdono e rende simili a Gesù perché è proprio questo che il Maestro esorta ogni discepolo a cercare: il regno di Dio prima di ogni altra cosa.

“Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.” (Romani 12:8).

Adoperiamoci per vivere le nostre relazioni e la fratellanza alla luce della scrittura.Dio vi benedica

Past. Samuele Pellerito