Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della Sua fiducia, ponendo al Suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù
(1 Tim. 1:12-14).

Caro fratello, cara sorella, hai mai considerato che sei forte quando per gli altri sei debole? Questo è quanto è in grado di compiere Cristo Gesù nella nostra vita (è il Suo desiderio).

Paolo riconosceva di essere forte quando era debole. Un tempo si considerava ‘forte’, perché era un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Agli occhi altrui doveva impressionare e incutere terrore la presenza di Saulo, nonostante fosse piccolo di statura. La forza di quest’uomo veniva dall’uniforme che indossava, dal ruolo che ricopriva nella società, dalle sue convinzioni e pratiche religiose. Ma venne il giorno in cui tutta la sua forza non gli bastò per restare a cavallo davanti a Colui che era il più forte. Sulla ‘via di Damasco’ la forza di Saulo si è disciolta, disintegrata dalla potente mano di Dio, e nasce Paolo: il piccolo.

Chissà quante volte ti sei sentito forte agli occhi altrui per la posizione che ricoprivi, per lo stato in cui ti trovavi, o per la tua condizione di vita. Ma per ognuno di noi c’è una via di Damasco da percorrere, dove la luce di Dio mette in risalto tutta la nostra miseria, fa sciogliere la nostra presunta forza come ghiaccio al sole, e ci lascia lì a terra, tramortiti e in balia di un’improvvisa paura dell’essere. Dov’è la forza? La tua forza, la mia forza?

Quando sei lì al tappeto, ed hai l’impressione di non avere più forze per affrontare la vita, è il momento di alzare gli occhi al cielo e considerare la misericordia che Dio ti sta usando. Lui non ha alcuna intenzione di atterrarti; nella polvere, Egli è Colui che ti rialza. Daniele 10:18-19:

Io, Tuo servo, non potrei parlare con Te, o mio Signore, perché ormai non ho più forza e mi manca persino il respiro’. Allora Colui che aveva l’aspetto d’Uomo mi toccò di nuovo e mi fortificò. Egli disse: ‘Non temere, o uomo molto amato! La pace sia con te. Coraggio! Sii forte!’ Alle Sue parole ripresi forza e dissi: ‘Parla, mio Signore, perché Tu mi hai fortificato.

A distanza di anni, Paolo poteva scrivere al giovane discepolo e servitore Timoteo: “Io rendo grazie a Colui che mi ha reso forte”. La vera forza Paolo l’ha ricevuta dopo aver conosciuto Cristo: Colui che lo ha stimato degno di fiducia, facendo sovrabbondare la Sua grazia ed amore nella sua piccola vita. Gli ‘uomini’ quando conosceranno le tue debolezze ritireranno la fiducia riposta in te. Ma ‘Colui che ci fortifica’ è pronto a donarci fiducia proprio quando siamo nella debolezza perché è in quella condizione che avvertiamo il bisogno della Sua forza, che riconosciamo di essere ‘dei vermi’ pronti ad essere schiacciati dai pesi di questa vita.

Qualunque sia in questo momento la tua situazione riconosci di aver bisogno della Sua forza, e lascia che Egli ti fortifichi, perché solo allora sarai veramente forte!

Il Signore della pace vi dia Egli stesso la pace (forza) sempre e in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi
(2 Tessalonicesi 3:16).

Dio vi benedica!