‘Camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore, il vostro Dio, vi ha prescritta, affinché viviate e siate felici e prolunghiate i vostri giorni nel paese che voi possederete’ (Deuteronomio 5:33).
Abbiamo lasciato alle spalle un altro anno, e ne abbiamo davanti a noi un altro da trascorrere. Solitamente tutti abbiamo nuove aspettative, ma come trascorreremo l’anno che sta davanti a noi? Tutti gli uomini, credenti compresi, desiderano conoscere in anticipo il piano di Dio per il proprio futuro. Ma perché l’uomo vuole conoscere in anticipo il proprio futuro? È giusto o è sbagliato?
Non è sbagliato che l’uomo desideri conoscere il proprio futuro, ma il pericolo è che a volte, la conoscenza del nostro futuro ci induca a commettere azioni sbagliate. C’è una differenza enorme tra il pregare Dio con il solo scopo di conoscere il nostro futuro e il pregarlo per conoscere la Sua volontà. Di solito, si desidera conoscere il futuro per ‘decidere’ sul da farsi, mentre si conosce la volontà di Dio per sottomettersi a Lui. Perché Dio non ci rivela tutto prima che accada? Non ha fiducia di noi? Il problema non riguarda tanto la Sua fiducia in noi, ma quanto la nostra fiducia in Lui. L’impossibilità naturale di conoscere il nostro futuro ovvero cosa ci accadrà domani, dovrebbe incitarci a ricercare in Lui il nostro aiuto quotidiano.
Gesù disse:
‘Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno’ (Matteo 6:34).
Tenuto conto che il domani non ci appartiene, la cosa migliore da fare è conoscere il piano di Dio per il nostro presente. Qual è la volontà di Dio per il tempo presente? Ovvero, cosa si aspetta Dio dai credenti oggi?
I primi convertiti rinnovavano ogni giorno la loro consacrazione a Dio. Il libro degli Atti descrive le loro attività quotidiane, dalle quali traspariva una profonda devozione a Dio. Gesù dice chiaramente che chi vuole seguirLo deve ‘prendere ogni giorno la sua croce’ (Luca 9:23). Con quest’affermazione il Signore vuole insegnarci che in ogni giorno ed in ogni periodo dell’anno i credenti devono ricordarsi di appartenere a Dio. Solo un’attitudine del genere produrrà azioni che glorificano Dio. Davide imparò che consacrazione voleva dire adempiere ogni giorno le promesse fatte a Dio:
‘Così loderò il Tuo nome per sempre, e adempirò ogni giorno le promesse che ti ho fatte’ (Salmo 61:8).
I primi credenti contavano su Dio per i loro bisogni quotidiani. Noi dovremmo fare lo stesso. Non è a caso che nel modello di preghiera insegnato da Gesù è detto: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’ (Matteo 6:11). Il piano che Dio ha concepito per la nostra vita è completo e personale. Dio vuole stare vicino ad ogni persona:
‘Affinché siano tutti uno, come Tu, o Padre, sei in Me e Io in Te, siano anch’essi uno in noi, affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato’ (Giovanni 17:21).
Egli desidera operare in noi e servirsi di noi in particolari circostanze. Ubbidendo a Dio, giorno per giorno, si ottiene la guida per tutte le nostre decisioni. Dio desidera l’obbedienza dei Suoi figli, perché essa tende al loro bene e a quello del Suo Regno. In un senso ancora più profondo e personale, Dio si compiace della loro obbedienza. Gesù non cercò di imporre la sua volontà, ma si sottomise a quella del Padre. La Sua obbedienza prova la perfezione e l’armonia della relazione Padre-Figlio.
Qual è la promessa di Dio fatta ai credenti? Egli rinnoverà ogni giorno i Suoi benefici, la Sua grazia e il Suo aiuto:
‘Sia benedetto il Signore! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso, il Dio della nostra salvezza’ (Salmo 68:19).
Nel corso di questo nuovo anno vogliamo rinnovare ogni giorno la nostra consacrazione ricordandoci sempre che apparteniamo a Dio. Camminiamo con Lui ogni giorno affinché conosciamo per esperienza le Sue promesse e l’assistenza che Egli è pronto a darci, e affinché il Suo piano presente e futuro si realizzi nella vita di tutti noi. Auguro a tutti un anno pieno di benedizioni nel Signore.
Past. Samuele Pellerito