“Con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore”
Efesini 4:2
E’ suggestivo che, nella Bibbia, lo Spirito Santo sia simboleggiato da una colomba, Gesù sia simboleggiato da un agnello e che il credente sia paragonato ad una pecora. Tutti questi sono simboli della mansuetudine, frutto spirituale risultante dalla sottomissione a Dio. La natura di sottomissione di Cristo viene riassunta in questi versi: ‘Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, Egli non aprì la bocca’ (Isaia 53:7). Gesù chiama pecore i Suoi discepoli: ‘Io sono il buon Pastore, e conosco le Mie, e le Mie conoscono Me, come il Padre Mi conosce e Io conosco il Padre, e do la Mia vita per le pecore’ (Giovanni 10:14-15).
La pecora è un animale mite e sottomesso. Un credente ripieno di Spirito Santo manifesterà il frutto della mansuetudine e sarà sottomesso ed utile al suo Dio, il buon Pastore. Nel Salmo 37 al verso 11 leggiamo: ‘Ma gli umili erediteranno la terra e godranno di una gran pace’. In questo verso si scorgono facilmente due ricompense riservate ai mansueti. Coloro che manifestano il frutto della mitezza prodotta in loro dallo Spirito Santo, possederanno il regno di Dio nella sua piena espressione e manifestazione quando Gesù Cristo ritornerà dal cielo.
L’altra considerazione è relativa al tempo presente, in quanto essi godono di una grande pace. Qualche volta gli uomini di questo mondo ottengono ciò che vogliono attraverso grandi sforzi e molto impegno. Nel regno di Dio gli umili erediteranno la benedizione di Dio semplicemente a motivo della loro mansuetudine. Gesù confermò questo stesso concetto quando, esponendo i principi del Regno che Egli è venuto a stabilire, nel Sermone sul Monte, disse: ‘Beati i mansueti, perché erediteranno la terra’ (Matteo 5:5).
Un esempio straordinario di mansuetudine nel risolvere una disputa, è espresso da queste parole rivolte da Abramo a Lot: ‘Scoppiò una lite fra i pastori del bestiame d’Abramo e i pastori del bestiame di Lot. I Cananei e i Ferezei abitavano a quel tempo nel paese. Allora Abramo disse a Lot: ‘Ti prego, non ci sia discordia tra me e te, né tra i miei pastori e i tuoi pastori, perché siamo fratelli! Tutto il paese non sta forse davanti a te? Ti prego, sepàrati da me! Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra’’ (Genesi 13:7-9). Leggendo queste poche righe, a prima vista, sembrerebbe che Abramo faccia una proposta “perdente”. Ma la fine della storia è che il Signore fa prosperare proprio Abramo che ha dato a Lot la possibilità di scegliere per primo! Isacco, il figlio di Abramo, seguì l’esempio di suo padre per risolvere una disputa su alcuni pozzi d’acqua di sua proprietà. Anche lui, al pari di suo padre, fu grandemente benedetto da Dio. ‘Il Signore gli apparve quella stessa notte e gli disse: ‘Io sono il Dio d’Abraamo tuo padre; non temere, perché Io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore del Mio servo Abraamo’’ (Genesi 26:24).
Noi realizziamo le quotidiane ricompense riservate alla mansuetudine se ci mostreremo con uno spirito gentile con tutti. Pensiamo a quelle circostanze in cui, se avessimo dimostrato mansuetudine, le cose sarebbero andate diversamente. Non è facile, dobbiamo ammetterlo, ma se chiediamo allo Spirito Santo di produrre abbondantemente il frutto della mansuetudine nella nostra vita, Egli ci aiuterà. Solo in questo modo potremo dire di essere veramente sottomessi alla volontà di Dio, disposti ad imparare, capaci di controllare la rabbia e in grado di essere gentili e premurosi nelle nostre relazioni con gli altri.
Ricordiamoci di mantenere alta la testimonianza cristiana! In 1 Pietro 3:15-16 riceviamo queste istruzioni per annunciare Cristo agli altri: ‘Ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo la coscienza pulita; affinché quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo’. Un credente saggio e amorevole, con il suo comportamento premuroso, spingerà un non credente a mettersi in discussione e lo attirerà a Cristo con la sua dolce testimonianza.
Dio vi benedica!
Pastore Samuele Pellerito