“Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore!” (Filippesi 3:20).

Un vero credente non solo ha la salvezza come realtà futura, ma sta attivamente aspettando il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore. Aspettare veramente Cristo è un aspetto centrale della vita cristiana.

Qual è il senso di aspettare qualcosa? Eccovi qualche esempio. La donna incinta aspetta con gioia la nascita del figlio. Il soldato, lontano da casa, aspetta con tanta anticipazione il ritorno a casa per essere riunito con la moglie e i figli. Il marinaio in una piccola barca, durante una terribile tempesta, aspetta il ritorno alla terra ferma. Il carcerato aspetta vivamente il giorno nel quale sarà liberato dal carcere. Aspettare qualcosa è molto più profondo che limitarsi a sapere che un certo avvenimento arriverà. Il concetto biblico di aspettare qualcosa è avere una viva attesa ed una viva speranza per quella cosa. L’oggetto dell’attesa rimane centrale nei nostri pensieri.

Un vero figlio di Dio vive per ora in questo mondo, ma sa di essere un cittadino dei cieli, e aspetta vivamente il ritorno del Salvatore Gesù Cristo. Le Scritture dichiarano che tutti i veri credenti vivono così. L’apostolo Paolo afferma: “Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la Sua apparizione” (2 Timoteo 4:8).

La corona della giustizia, che fa parte della salvezza, è riservata a coloro che avranno amato l’apparizione di Cristo, ovvero, l’arrivo di Cristo. Perciò, essere nell’attesa, aspettare vivamente l’arrivo di Cristo è un aspetto fondamentale della vita cristiana.

Fratelli, per avere ora la gioia fondata sul fatto che Cristo ritornerà per noi, dobbiamo scegliere di meditare giorno per giorno sulla bontà, sulla maestà, sull’amore, sulla misericordia, e sulla grazia di Dio nei nostri confronti.

Se un soldato in missione non sceglie di pensare alla moglie e ai figli, se al contrario riempie i suoi pensieri con le cose che lo circondano, i divertimenti e i traguardi che si trovano nel luogo in cui è in missione, allora non avrà gran gioia pensando al ritorno a casa. Infatti, non vivrà nell’attesa del suo ritorno a casa, e non ci penserà molto.

Se invece egli tiene la loro foto vicino al letto, scrive loro spesso, e legge e rilegge le lettere che gli mandano, se sceglie di pensare all’amore della moglie e alla gioia di stare con lei e con i propri figli, allora sarà facile per lui vivere aspettando il suo ritorno a casa, ed avrà gioia in questi pensieri.

Similmente, è importante e necessario per noi scegliere, coscientemente, di pensare a Cristo, di pensare alla nostra eredità nei cieli.  Un altro brano dell’apostolo Paolo ci ricorda: “Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” (Colossesi 3:1-3).

Allora fratelli, alla luce di tutto quello che abbiamo sentito oggi e nell’ultimo sermone, come dovremmo vivere? Paolo ce lo spiega in Filippesi 4:1. Ascoltiamo: “Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera saldi nel Signore, o diletti!”.  Ricordiamoci che siamo forestieri qui. Ricordiamoci che non dobbiamo cercare l’approvazione del mondo, ma l’approvazione del nostro Salvatore e Signore, Gesù Cristo.

Buon 2018 mentre aspettiamo il nostro Salvatore Gesù Cristo.

Dio ci benedica.

Pastore Samuele Pellerito