“E il Signore disse: “Se aveste tanta fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e trapiantati in mare” ed esso vi ubbidirebbe’ (Luca 17:6).

Visto che i discepoli si sentivano di dover chiedere a Gesù di accrescere la loro fede, probabilmente erano scoraggiati, pensando a quanto poca fede avevano. Anche noi, tante volte, arriviamo ad essere scoraggiati, perché riconosciamo di avere poca fede, e a noi sembra impossibile di riuscire ad andare avanti. Il nostro Buon Pastore, Gesù Cristo, ci cura con tenerezza e pazienza. Egli conosce la nostra debolezza, e quanto facilmente ci scoraggiamo. Perciò, volta dopo volta, Egli viene incontro alla nostra debolezza, e ci dà qualche insegnamento per fortificare la nostra fede, e per incoraggiarci.

Anche in questo caso, Gesù ci incoraggia, aiutandoci a capire che anche una piccola fede sarà apprezzata da Dio. Infatti, non è una grande fede che compie grandi cose, ma è il grande Dio che risponde anche ad una piccola fede. Leggiamo il v.6, che è la risposta che Gesù diede alla richiesta dei discepoli di aumentare la loro fede. Notiamo come li incoraggiò, nonostante che la loro fede fosse debole.

Nella Bibbia, troviamo tanti esempi di persone che avevano “poca fede”, e una “fede debole”, e qualche esempio di chi aveva tanta fede, e grande fede. Notiamo che maggiormente, Gesù stava parlando con i discepoli, che già avevano fede in Lui. In Matteo 6, Gesù parlò con i discepoli riguardo alla loro tendenza di preoccuparsi per i bisogni materiali. Vi leggo da Matteo 6:30: ‘Ora se Dio riveste in questa maniera l’erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi o uomini di poca fede?’ (Matteo 6:30). Durante una tempesta sul mare di Galilea, Gesù riprese i discepoli per la loro poca fede. Eppure, Egli calmò la tempesta. ‘Ma Egli disse loro: “Perché avete paura, uomini di poca fede?”. E, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia’’ (Matteo 8:26).

Quando Pietro camminò sull’acqua per raggiungerLo, e guardando alle onde, cominciò ad affondare: ‘E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: ‘O uomo di poca fede, perché hai dubitato?’’. (Matteo 14:31). Nonostante la poca fede di Pietro, Gesù lo salvò. Dopo che Gesù ebbe moltiplicato il pane, e i discepoli parlarono fra di loro del fatto di essere senza pane, leggiamo: ‘Ma Gesù, accortosene, disse loro: “O uomini di poca fede, perché discutete tra di voi per non aver preso del pane?’ (Matteo 16:8).

L’uomo, pieno di orgoglio, vorrebbe credere che sia la propria fede forte ad essere responsabile di grandi opere. Se fosse così, le grandi opere dipenderebbero dalla fede della persona, e così, la persona ne avrebbe il merito. Ma in realtà, noi non abbiamo alcun merito. Non è la nostra fede che compie le grandi opere, ma è Dio che opera nel compiere le grandi opere. Egli opera grandemente, anche quando la nostra fede è debole. Perciò, tutta la gloria va a Dio, non all’uomo.

Fratelli, questo insegnamento ci protegge dall’errore di fissare i nostri occhi sulla nostra fede, anziché su Dio. Non dobbiamo guardare alla nostra fede! Ciò equivarrebbe ad avere fede nella fede. Piuttosto, quando uno ha fede in Cristo, guarda a Cristo, non alla propria fede. Con questo insegnamento, Gesù ci aiuta a guardare di più a Lui e non alla nostra fede. La potenza di Dio è così infinita, al punto che anche una fede molto piccola può essere usata da Dio per compiere grandi opere. Guardiamo a Dio, non alla nostra fede!

Dio ci benedica.

Pastore Samuele Pellerito