“Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14).

Uno dei sani principi “comandati” da DIO è di impegnarci a cercare la pace con tutti, e anche la santificazione. Sussiste una chiara ed evidente connessione tra le nostre relazioni, il vivere in pace e la santificazione. Giacomo nella sua epistola esprime chiaramente tutto quello che viene da Dio: “La saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia” (Giac. 3:17). La saggezza dall’alto, da Dio, prima di tutto è pura, poi è pacifica. Prima viene la purezza, ovvero la santità, poi viene la pace.

L’apostolo Paolo nella sua lettera ai Romani dichiara: “Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini” (Rom. 12:18). Nel limite del “possibile” dobbiamo rimanere entro i limiti della santità. Nei nostri rapporti, non dobbiamo mai sacrificare la santità! Si possono fare tanti esempi di questo nella nostra vita. Per esempio, se un parente o un amico ci fa capire che per avere pace con lui, si deve essere meno assidui alle riunioni di chiesa, o compromettere qualche attività o iniziativa stabilita nella chiesa, sbaglieremmo se accettassimo quella condizione; Dio, infatti, ci comanda di non mancare a questi incontri. Se una persona insistesse che un credente leggesse meno la Bibbia, o altri libri cristiani, o se qualcuno affermasse che per avere pace con lui un credente debba accettare di commettere qualche peccato, non sarebbe possibile avere la pace.

Dio, infatti, non dà mai ad un credente il permesso di compromettersi. Ci sono situazioni in cui le condizioni che a volte altri cercano di imporci vanno contro la volontà di Dio. In questi casi non è possibile vivere in pace con quelle persone, visto che Dio non ci dà mai il permesso di compromettere i Suoi comandamenti. Oltre al vincolo di non dover mai compromettere alcun comandamento di Dio, siamo limitati nel vivere in pace con tutti dal fatto che non tutti vogliano vivere in pace. Il brano dichiara: “Per quanto dipende da voi”. Ci sono situazioni in cui la pace non dipende da noi, situazioni nelle quali possiamo fare tutto in modo giusto e mostrare vera bontà, ma l’altra persona continua a non volere vivere in pace con noi.

Il Salmo 120:7 ci insegna che non sempre possiamo avere la pace, perché alcune volte, nonostante il nostro impegno, gli altri possono preferire il conflitto alla pace: “Io sono per la pace; ma, quando parlo, essi sono per la guerra”. In questi casi, è importante esaminarci onestamente, per essere sicuri che, davanti a Dio, ci stiamo veramente impegnando per la pace, e che l’ostacolo sia veramente che l’altro non voglia la pace. In Efesini 4:3 leggiamo: “Sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace”. Vivere in pace con gli altri non avviene per caso, è il risultato di un grande impegno. Dio non ci ritiene responsabili dell’avere pace con gli altri, ma ci ritiene responsabili dell’adoperarci per la pace, senza compromettere gli altri insegnamenti di Dio. Ci sarebbe molto da dire ma voglio terminare con una meravigliosa promessa di Cristo Gesù: “Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5:9). Un frutto importante che dovrebbe esistere in ogni vero figlio di Dio è che egli si adoperi per la pace. Sei tu, quindi, una persona che si adopera veramente per la pace?  Che ciascuno di noi possa riconoscere quei casi in cui non si adopera veramente per la pace, affinché possiamo confessare i nostri peccati a Dio ed essere, per quanto dipende da noi, un popolo di pace! “Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione” (Rom. 14:19).

Dio vi benedica!

Pastore Samuele Pellerito