“Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio,

perché seguiate le sue orme”

(I Pietro 2:21)

 

“Egli sazia di beni la tua esistenza,

e ti fa ringiovanire come l’aquila”

(Salmo 103:5)

Dio si è proposto di realizzare un obiettivo con ciascuno di noi. “A questo siete stati chiamati”. In questo contesto, Pietro, parla di quei cristiani che soffrono a causa della loro fede in Cristo. Il punto a cui Egli vuole arrivare è: noi siamo “chiamati” ad essere come Lui, in ogni area della nostra vita. Dio ci ha portati alla salvezza, e quella salvezza consiste nella conformità al Suo Figlio. Questo è il suo obiettivo immediato ed ultimo. Creati “ad immagine e somiglianza” di Dio, sappiamo distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, il bene dal male; abbiamo un senso di giustizia e di moralità. Nei Suoi eterni propositi Dio si è prefisso di renderci simili a Cristo. Romani 8:29 dice che a questo noi siamo stati predestinati: “Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli”. Sin dall’eternità Dio ci ha guardati con grazia e ha preso la determinazione di prendere noi, peccatori ribelli, e di trasformarci, affinché potessimo assomigliare a Suo Figlio. Lo stesso è vero nella cura provvidenziale che Dio ha verso i Suoi; Egli ha lo stesso obiettivo. Il “bene” al quale Dio fa “cooperare ogni cosa” per noi Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno” (Romani 8:28 ). Ogni cosa nella nostra vita Dio la fa cooperare a quel fine che si è proposto. Lo stesso è vero nei termini di redenzione. Redenzione significa liberazione, così Paolo può dire: “Poiché l’amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti; e che egli è morto per tutti, affinché quelli che vivono, non vivano più d’ora in avanti per sé stessi, ma per colui che è morto ed è risuscitato per loro” (II Corinzi 5:14-15). Siamo resi liberi affinché si viva per Lui, con Lui e similmente a Lui. Lo stesso vale per la rigenerazione. I cristiani sono persone che possiedono una nuova vita, che sono “nati di nuovo”. Questa nuova vita che possiedono, però, non è altro che la vita di Cristo. “Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo” (Efesini. 2:10). L’ “uomo nuovo” “si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l’ha creato” (Colossesi 3:10). Della rigenerazione si parla come “Cristo che si forma in noi (Galati 4:19). La nuova vita che ci viene donata non è altro che la vita di Cristo in noi. Il grande privilegio della vita cristiana non è di essere lasciati a noi stessi a vivere per Dio, ma che Cristo stesso viva in noi ed attraverso di noi. Egli è la nostra nuova vita. Poi, naturalmente, questo è vero nella questione della santificazione, termine usato come sinonimo di “conformità a Cristo”. La stessa essenza e definizione di santificazione è “somiglianza a Cristo”. La santificazione progressiva non è nulla di meno e nulla di più che trasformazione graduale all’immagine di Cristo. E’ “finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo” (Efesini 4:13). Questo è esattamente ciò che intende Pietro: dobbiamo “seguire le sue orme”, ed è lo stesso che vuol dire Paolo quando parla di “rivestire Cristo”. Questa è la santificazione. La nostra riflessione, però, non termina con la dottrina della santificazione. C’è di più. Vi è anche la glorificazione.  Avendoci predestinati alla conformità con Cristo, avendoci redenti in vista di Cristo, avendoci trasformati a Sua somiglianza in qualche misura e facendo in modo che in essa noi cresciamo, Dio promette che l’obiettivo che dall’eternità Egli si era proposto, finalmente sia raggiunto:“Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è” (I Giovanni 3:2). Si, vi sarà un glorioso giorno in cui ogni peccato sarà del tutto scomparso. Mai più temeremo di fallire. Mai più andremo a Dio per chiedergli perdono, per poi peccare ancora. Sarà tutto finito. Saremo come Lui, “essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6).  Il fine della nostra salvezza non è nient’altro che la somiglianza con Cristo, e la promessa che abbiamo è che tutti coloro che sono salvati saranno resi simili a Lui. Siamo salvati in Lui, attraverso di Lui e a causa Sua. Impariamo a vivere sempre di più per Lui. Un giorno saremo con Lui, e finalmente saremo come Lui.

Auguro un buon 2013 ricco di benedizioni!

Pastore Samuele Pellerito