‘Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Matteo 24:13).

Forse tutti ricordano le raccomandazioni dei propri genitori di guardare bene la strada da entrambi i lati prima di attraversarla. Ogni genitore dà ai suoi propri figli le istruzioni necessarie per affrontare potenziali pericoli ed uscirne indenni. Allo stesso modo, Dio ci avverte, nella Sua Parola, dei pericoli nei quali potremmo imbatterci.

In Matteo 24 Gesù mise in guardia i Suoi circa le sofferenze e le afflizioni che avrebbero affrontato. Sarebbe tragico se Cristo avesse sopportato le sofferenze della croce solo per vedere il fallimento del Suo popolo. Egli desidera che perseveriamo e che il vangelo sia predicato in tutto il mondo:

“E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine” (Matteo 24:14).

Noi abbiamo la responsabilità di parlare agli altri di Gesù nonostante le avversità, con l’aiuto dello Spirito Santo. Svolgendo questo compito con zelo e diligenza, nella guida dello Spirito Santo, avremo la gioia di vedere tante persone accettare Gesù Cristo come loro personale Salvatore.

L’apostolo Paolo, scrivendo a Timoteo, lo esortò a predicare fedelmente la Parola. La sua predicazione doveva essere sana e continua, sia che la gente rispondesse favorevolmente o meno:

“Predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza. Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio” (2 Timoteo 4:2-5).

Oggi vediamo che molti preferiscono qualcosa di spettacolare e secondo le proprie voglie, piuttosto che la Parola di Dio. La vita di Paolo era un esempio luminoso di fedeltà per Timoteo. Una cosa è dire a qualcuno di fare qualcosa, un’altra è dare l’esempio da seguire. L’apostolo Paolo prima di parlare aveva “predicato” con la propria vita. Quando scrisse la sua seconda lettera a Timoteo egli sapeva di aver adempiuto il compito che Dio gli aveva affidato:

“Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede” (2 Timoteo 4:7),

quindi poteva guardare avanti con gioia, pregustando ciò che era custodito per lui. Anche noi possiamo avere questa speranza, se serviamo fedelmente il Signore in attesa del Suo ritorno. Quante volte avvertiamo la pressione del mondo su di noi! Quante volte abbiamo avuto poca forza per resistere alle avversità!

L’apostolo Paolo ci avverte più volte dei momenti difficili che potremmo incontrare:

“Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati” (2 Timoteo 3:12).

Le persecuzioni che lui aveva sopportato erano anche un esempio per gli altri. Listra era la città di Timoteo ed egli, scrivendo proprio a Timoteo, ricordava le sofferenze patite in quella città, in quanto proprio a Listra era stato lapidato e lasciato come morto. La persecuzione e la sofferenza sono anch’esse parte della vita cristiana. Dio desidera che siamo attivi nel testimoniare e nel predicare la Sua Parola anche nei momenti difficili.

Fratelli, solo servendo il Signore fedelmente scopriamo di poter resistere alle persecuzioni, sofferenze e afflizioni della vita. Servendo Dio incontreremo opposizioni, ma possiamo contare sul Suo aiuto che ci permetterà di affrontare ogni avversità.

“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in Me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, Io ho vinto il mondo” (Giovanni 16:33).

Non dimentichiamoci che Dio è fedele!

Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito