“…Perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo (Filippesi 2:15).

 

“Che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è che se ne parli…” Quante volte abbiamo sentito questa espressione?

Ancora, oggi, costituisce la regola di vita di alcuni che, per non vivere nell’anonimato, non badano al loro comportamento e qualche volta, quando si è “persa quota”, volontariamente compiono azioni moralmente inappropriate che suscitano clamore, anche se ledono il proprio onore o la dignità altrui, o commettono ogni sorta di perversione: adulteri, fornicazione, ubriachezze, parlare volgare, vestire in modo volgare ed appariscente e via dicendo.

Per molti uomini o donne di mondo è importante che si stia sempre sulla bocca di tutti: che se ne parli bene o male, l’importante è che si parli di loro.

Il nostro comportamento è la base della nostra testimonianza. Vale poco essere pronti a parlare di Dio se in realtà il nostro comportamento non rispecchia la presenza di Dio in noi.

Quando questo versetto dice: “Perché (o affinché) siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo”, sta parlando di come possiamo essere davanti al mondo. Chiaramente, davanti a Dio, non siamo mai completamente irreprensibili e integri.

La parola “irreprensibile” vuol dire senza colpa, senza motivo di poter essere accusato. Quando viviamo con umiltà e con fede, senza mormorare e senza dispute, allora il mondo non avrà veri motivi per accusarci. Saremo irreprensibili ma non solo: saremo anche integri.

La parola “integro” in greco vuol dire non mischiato, in altre parole puro, sincero, senza pensieri doppi. Quello che dichiariamo è la verità. Dà l’idea di non nascondere secondi scopi o pensieri doppi.

Quindi, quando facciamo ogni cosa senza mormorii e senza dispute, saremo irreprensibili e integri.

Un terzo risultato o frutto sarà che noi saremo, davanti al mondo, figli di Dio senza biasimo. “Biasimo” vuol dire giudizio morale negativo. In altre parole, biasimo vuol dire che le persone hanno qualche motivo di giudicarci o criticarci. Se vivremo in modo irreprensibile, le persone intorno a noi non avranno alcun vero motivo per criticarci e giudicarci male.

Chiaramente, ci saranno delle volte in cui il mondo odierà i figli di Dio, senza alcun motivo. Cristo ci avverte di questo: “Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato Me” (Giovanni 15:18). Leggiamo in 1 Pietro che ci saranno delle volte in cui il mondo ci accuserà falsamente del male: Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l’assalto contro l’anima, avendo una buona condotta fra gli stranieri, affinché, laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui lì visiterà” (1 Pietro 2:11-12).

È importante che quanti non conoscono personalmente Gesù vedano la sana condotta di un fedele figlio di Dio, perché ci riconosceranno dal frutto che porteremo. Gesù disse: “Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo…” (Matteo 5:13,14).

“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:16).

Dio attraverso i Suoi figli vuole insaporire e illuminare le menti di quanti vivono nel peccato.

L’aiuto nei momenti difficili viene dal Signore che sostiene ogni Suo figlio che desidera onorarLo: infatti, Dio onora quelli che Lo onorano. Ricordiamo cosa dice la Bibbia: La buona reputazione è da preferirsi alle molte ricchezze; e la stima, all’argento e all’oro” (Proverbi 22:1).

Dio ci aiuti e ci benedica!

Pastore Samuele Pellerito