“Ma come siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare il vangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori” (1 Tessalonicesi 2:4).

 

È facile trovare uomini che danno ascolto e approvazione. Paolo non cercava l’approvazione degli uomini. Egli si sottoponeva a Dio, per cercare l’approvazione di Dio.

Gli uomini guardano l’esterno, invece Dio investiga il cuore. In altri brani, Paolo afferma di avere la coscienza pura. Quando ci presentiamo a Dio, Egli ci guarda dentro. Guarda oltre quello che facciamo, guarda anche la nostra motivazione e il nostro cuore. In tutto quello che Paolo faceva, non cercava di piacere né agli uomini né a se stesso, ma solamente a Dio. Egli sapeva che il suo cuore era puro davanti a Dio. Chi vive come Dio ci insegna, in ogni decisione cerca l’approvazione di Dio.

L’apostolo Paolo capiva questo principio importante: “Infatti, cerco io ora di cattivarmi l’approvazione degli uomini o quella di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Infatti, se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo” (Galati 1:10).

>Noi non apparteniamo più a noi stessi, perciò è molto sbagliato prendere le nostre decisioni in base a quello che preferiamo. Ancora peggio è prendere una decisione in base a quello che pensano gli altri. Quello che importa è quello che pensa Dio. Dobbiamo cercare di piacere a Dio, che è esattamente quello che la Bibbia ci comanda di fare in ogni decisione.

Se vogliamo essere discepoli di Gesù, se vogliamo davvero essere al Suo servizio, dobbiamo seguire le Sue orme. Egli non Si preoccupò di ciò che pensavano gli altri e non Si lasciò distrarre dalla Sua missione, ma Si preoccupò solo di fare la volontà del Padre.

Nella società dell’immagine favorita dalla televisione e da internet, il desiderio di mettersi in mostra è perfino troppo evidente; conta più l’apparire rispetto all’essere. La ricerca della gloria passa oggi attraverso l’ossessione per la fama, l’onore, la visibilità, e via dicendo. Il principio biblico afferma invece che la gloria appartiene soltanto a Dio. Non solo la Bibbia nega ogni possibilità di ricerca della gloria umana ma la considera anche una vanità. L’essere umano è stato creato per rendere gloria a Dio e non per essere un pretendente della Sua gloria.

L’apostolo Paolo si guardava bene dal cercare la propria gloria dagli uomini ed evitava di far valere la propria autorità di apostolo di Cristo per non essere un peso per la giovane comunità. A differenza degli altri, che cercavano prestigio e approvazione, Paolo sapeva che la sua legittimità non proveniva dagli uomini ma da Dio. Quante cose si fanno nel tentativo di essere approvati, riconosciuti, legittimati, lodati!

Paolo non ha bisogno di legittimazione, tuttavia, si comporta con dolcezza, come una madre che si prende cura dei suoi figli, ricordandoci così l’insegnamento di Gesù: “Chiunque vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore; e chiunque, tra di voi, vorrà essere primo sarà servo di tutti” (Marco 10: 43). Che Dio ci aiuti a capire il grande valore del cercare l’approvazione di Dio in tutto!

A Lui sia la Gloria, in Cristo!

Dio ci benedica.

Pastore Samuele Pellerito