“…A Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo” (Efesini 3:20).

 

È interessante considerare l’efficacia della “Potenza di Dio” che opera in noi nonostante le nostre debolezze.

In 2 Corinzi 12:7-10, l’apostolo Paolo parla di una sua particolare esperienza: pregò ripetutamente il Signore perché gli fosse risparmiata una fastidiosa infermità fisica ma senza ottenere risposta a questa richiesta. Questa esperienza, apparentemente negativa, aveva permesso all’apostolo di apprezzare la vera natura del potere divino.

La potenza di Dio ha la meglio sui nostri insuccessi. Alla luce dei nostri errori, l’inevitabile riflessione sarà: “Dopo tutti questi sbagli, al massimo, mi toccherà ciò che Dio riserva ai secondi della classe”, “Ho provocato danni irrimediabili al Suo piano per la mia vita”; Dio ha rivolto un insegnamento al profeta Geremia che può rispondere a queste preoccupate argomentazioni.

Dopo aver assistito alla rovina di Israele, il profeta Geremia si reca da un vasaio (Geremia 18:1-10). Geremia prese ad osservare il vasaio al lavoro; durante la delicata fase di modellatura del vaso, l’argilla si “guastò”. Il paziente artigiano invece di buttare via il lavoro o cambiare modello, ricominciò a lavorare l’argilla, rimodellandola fino ad ottenere un vaso perfettamente riuscito. Fu così che Geremia cominciò a comprendere il modo in cui andava considerata la rovina di Israele: Dio non avrebbe rinunciato all’opera intrapresa, ma avrebbe rimodellato la nazione. Nella Sua onniscienza Dio conosce tutte le nostre imperfezioni e le nostre qualità. Dio ci modellerà per farci diventare il “vaso” che Egli ha scelto di realizzare.

Il Suo figliuolo Cristo Gesù è l’ingrediente che Dio desidera trovare “nell’argilla” della nostra vita: Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria (Colossesi 1:27).

Il capitolo 11 degli Ebrei elenca i nomi di molte persone considerate martiri per la fede e per questo degni di essere menzionati. La loro vita non può certo essere considerata quella di credenti di “seconda categoria”. Eppure, se consideriamo la loro biografia, scopriremo che la loro “carriera” non è stata esente da errori e insuccessi. Come questi credenti, anche noi possiamo renderci conto che la perfetta volontà divina resta tale nonostante i nostri errori.

Nonostante “la potenza che opera in noi” e benché Dio sia pronto a determinare in noi “il volere e l’operare” continuiamo a commettere errori, ma la grazia di Dio è superiore a questi.

Se consideriamo l’insieme e la portata dei nostri fallimenti, che garanzia possiamo avere che la grazia di Dio stia continuando ad operare in noi?

Errori e fallimenti sono un’eventualità da prendere in considerazione. Dio, però sa come trattare il peccato e gli errori quando sono confessati: Perdono e Rigenerazione.

Dio ci dice, come disse all’apostolo Paolo: “…la Mia potenza si dimostra nella debolezza” (2 Corinzi 12:9).

Concludo ricordando che la Potenza di Dio può superare i nostri errori e darci la possibilità di portare a termine il piano che Dio ha concepito per tutti noi.

Buone vacanze con la benedizione di Dio.

 

Past. Samuele Pellerito