“Poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti” (Efesini 6:12).
Ogni un vero credente partecipa a questo combattimento, perché il nostro nemico, Satana, combatte contro di noi. Inoltre, ogni credente è chiamato a combattere per la gloria di Dio e per l’espansione del regno di Dio.
Ci sono diversi tipi di combattimento. Solitamente, più grande è la responsabilità, più duro è il combattimento. Chi guida la chiesa, come faceva Timoteo, deve far tacere quegli uomini che insegnano dottrine sbagliate, e mettere ordine in situazioni in cui c’è peccato nella chiesa. Deve esortare quei credenti che non camminano bene. Deve mantenersi puro, per essere di esempio a tutti in ogni aspetto della sua vita.
Quindi, Timoteo aveva un duro combattimento da affrontare. Era tentato di venir meno ed essere intimorito. Aveva bisogno di essere incoraggiato e incitato a combattere il buon combattimento.
Anche noi, davanti ai duri combattimenti, ci ritroviamo a fronteggiare la paura, e ci sentiamo deboli davanti alla battaglia. Anche noi abbiamo bisogno di aiuto, di chi ci viene accanto, ci incoraggia e ci ricorda della presenza di Dio, dell’importanza di quello che stiamo facendo e della forza di Dio che opera in noi.
Paolo esorta Timoteo a combattere il buon combattimento. Il buon combattimento è un combattimento in cui restiamo fedeli a Dio. È un combattimento in cui non molliamo, ma confidiamo in Dio. Il buon combattimento è sempre nella forza del Signore, perché la nostra forza non potrebbe mai bastare. Il buon combattimento è quando non confidiamo in noi stessi e nelle nostre capacità, ma confidiamo in Dio e nella forza del Signore, così Dio riceve tutta la gloria.
Noi tutti che siamo salvati dobbiamo combattere il buon combattimento!
In Ebrei leggiamo di come dobbiamo aiutarci a vicenda per non stancarci quando viviamo i nostri combattimenti: “Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele Colui che ha fatto le promesse. E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno” (Ebrei 10:23-25).
Dobbiamo incitarci all’amore e alle buone opere, che sono aspetti centrali del buon combattimento.
Timoteo aveva l’incarico di mettere a posto vari problemi nella chiesa ad Efeso.
Abbiamo tutti incarichi diversi, in base ai ruoli della vita che abbiamo. Abbiamo incarichi come genitori, come figli, come mariti, come mogli, chi come datore di lavoro, chi come dipendente, tutti come cittadini, e tutti come membri di chiesa.
Impegniamoci a vivere pienamente Dio, restando fedeli, perché così combatteremo il buon combattimento.
Dio vi benedica.
Past. Samuele Pellerito