“Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al Signore, che ci ha fatti. Poich’egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura, e il gregge che la sua mano conduce”

Salmo 95:6-7

“Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori”

Giovanni 4:23

“Nell’anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. L’uno gridava all’altro e diceva: «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!» Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo” (Isaia 6:1-4).

L’espressione più autentica del servizio della Chiesa è l’adorazione verso Dio e questa non ci può essere se l’adoratore non realizza di essere alla presenza di Dio. Isaia vide il Signore in tutta la Sua Gloria, avvertì la propria indegnità, si prostrò umilmente in risposta alla sua fede e con riconoscenza espresse la sua adorazione e consacrazione: “Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»” (Isaia 6:8). Dio, ancora oggi, è alla ricerca di veri adoratori e come credenti siamo esortati a esserlo: il significato di adorazione è “riconoscere il valore di qualcuno”, quindi, adorare il Signore significa riconoscere il Suo valore.
La Sua Gloria non può essere misurata. “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono»” (Apocalisse 4:11). Quando apriamo il nostro cuore e realizziamo la presenza del Signore, siamo naturalmente portati a glorificarLo, riverirLo e lodarLo. Riconosciamo il valore di Dio e di conseguenza Lo adoriamo. La vera adorazione è spirituale e coinvolge la totalità del nostro essere. La Bibbia dice “Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso»” (Luca 10:27). L’adorazione coinvolge sia la mente di colui che adora, sia i suoi sentimenti. Dio è Spirito e Gesù disse che i veri adoratori adorano “in ispirito e verità” (Giovanni 4:24). I Salmi dimostrano che l’uomo adora Dio con tutto il suo essere: “Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello ch’è in me, benedica il suo santo nome” (Salmo 103:1). La ragione della nostra adorazione è la riconoscenza nei confronti di Dio per aver preso l’iniziativa di rivelarsi nella nostra vita e il Signore ci mostra la Sua Gloria e il Suo splendore: “A te, Signore, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, Signore, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose!” (I Cronache 29:11).
Gesù Cristo è la rivelazione perfetta di Dio. Lo scrittore dell’epistola agli Ebrei scrive per lo Spirito Santo che Cristo è: “lo splendore della sua gloria (di Dio) e l’impronta della Sua essenza” (Ebrei 1:3). Dev’essere naturale per ogni credente sentire il bisogno di adorare Dio tenendo in considerazione che quando lo facciamo dobbiamo adorarLo con fede perché “Senza fede è impossibile piacere a Dio” (Ebrei 11:6), adorarLo con gioia “Esultate, o giusti, nel Signore; la lode s’addice agli uomini retti” (Salmo 33:1) e adorare con speranza.
Dio è la nostra consolazione e sicurezza: “Noi aspettiamo il Signore; egli è il nostro aiuto e il nostro scudo. In lui, certo, si rallegrerà il nostro cuore, perché abbiamo confidato nel suo santo nome” (Salmo 33:20-21).
Nelle prove e nelle difficoltà ricordiamo che Dio è Signore sopra tutte le forze della natura, sul tempo e su ogni altra potenza. Dio ci ha dato la vittoria. Niente è troppo difficile per Lui.
Rimuoviamo ogni ostacolo che impedisce l’adorazione. L’orgoglio è senza dubbio l’ostacolo più grande ed è ciò che ha rovinato più culti rispetto a tutte le forze dell’inferno….
Ricordiamoci che l’essenza dell’adorazione è la sottomissione e l’umiltà, infatti, adorare significa abbassare noi stessi e innalzare Dio. Eppure abbiamo sviluppato la capacità straordinaria di adorare Dio senza sacrificare la nostra compostezza…. L’orgoglio è molto sensibile ai giudizi altrui e proprio nel momento in cui il Signore dovrebbe prendere il primo posto, ci preoccupiamo più dell’opinione degli uomini che di quella di Dio…. È importante che si partecipi all’adorazione specialmente quando non ci si sente di farlo perché se lasciamo che i nostri sentimenti ci controllino, non otterremo mai la vittoria nel nostro cammino cristiano. Noi non adoriamo perché ci sentiamo di farlo, ma perché Gesù Cristo n’è degno!
Adoriamo e serviamo Dio!!

Pastore Samuele Pellerito