‘Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché, ecco, il vostro premio è grande nei cieli’ (Luca 6:23).

Così come per il lavoratore c’è il giorno di paga e per il vincitore di una gara c’è il momento per l’assegnazione dei premi, coloro che operano per il Signore riceveranno i loro riconoscimenti da Cristo Gesù.

Dio ci ha dato il privilegio di operare per Lui. Egli ha stabilito un tempo nel quale riunirà tutti i Suoi figlioli cristiani; un tempo in cui ognuno di essi sarà premiato in base alla sua opera:

‘Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica’ (1 Corinzi 3:8).

Ci saranno diversi tipi di premi. Innanzi tutto, coloro che sono fedeli saranno accolti dal Signore con le parole:

“Va bene, buono e fedele servitore” (Matteo 25:21).

Questa preziosa approvazione va al di là di qualsiasi altra cosa si possa immaginare.

Ogni credente riceverà tutto ciò che Dio gli ha promesso: la celeste ed eterna eredità dei figlioli di Dio! In Romani 8:17 leggiamo che:

“se siamo figliuoli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con Lui, affinché siamo anche glorificati con Lui”.

Ma un altro premio che riceveremo sarà la gioia di vedere in cielo coloro che abbiamo aiutato spiritualmente. Gesù paragona l’opera del credente ad una messe:

‘Allora disse ai suoi discepoli: ‘La messe è grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della messe che mandi degli operai nella sua messe’’ (Matteo 9:37-38).

L’opera della messe consiste nel piantare, nell’attendere la maturazione del frutto e nel raccolto. Il raccolto finale porterà gioia anche nei cieli. Questa gioia arriverà al culmine quando i credenti di ogni tempo si riuniranno nel cielo col Signore. In quanto figli di Dio, potremo condividere questa gioia, nel raccogliere il frutto della nostra collaborazione e fedele e disinteressata a Dio. Sarà un tempo meraviglioso!

L’apostolo Paolo era ansioso di provare questa gioia:

‘Qual è infatti la nostra speranza, o la nostra gioia, o la corona di cui siamo fieri? Non siete forse voi, davanti al nostro Signore Gesù quand’Egli verrà?’ (1 Tessalonicesi 2:19).

La Bibbia parla anche di “corone”. Al tempo in cui il Nuovo Testamento fu scritto, la corona di un atleta vittorioso era costituita da una semplice ghirlanda di fiori o di foglie di vite. Essa, pur non durando a lungo, era molto preziosa per quello che rappresentava. L’atleta, infatti, lavorava duramente e a lungo per guadagnarla. In 1 Corinzi 9:25 leggiamo che la nostra corona, al contrario di quella fatta di fiori o di foglie, durerà per sempre:

‘Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile’.

Il premio migliore, però , sarà provare la piena gioia di essere alla presenza di Dio per sempre!

‘Poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore’ (1 Tessalonicesi 4:17).

Questa gioia non avrà mai fine!

Fratelli, serviamo il Signore fedelmente. Ricordiamo le parole dell’apostolo Paolo che scrisse ai credenti della Chiesa delle origini, poiché sono valide, oggi come allora:

“Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore’ (1 Corinzi 15:58).

Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito