“Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano’ (Atti 17:30).

In questa breve meditazione, tratterò la natura del vero ravvedimento. La risposta dell’uomo all’offerta della salvezza comincia con il ravvedimento il quale produce un cambiamento nella vita della persona.

Ad alcuni il termine “ravvedimento” suggerisce l’idea di un cambiamento scomodo, in quanto vorrebbero continuare a vivere a modo proprio. Ad altri che sono senza speranza e senza scopo, la luce dell’evangelo offre la prospettiva di un cambiamento ristoratore che da pace, liberazione dalla paura e una speranza senza fine. Se vogliamo che le persone realizzino la grazia del nostro Signore Gesù, potente a cambiare coloro che sono senza speranza e trasformare la vita delle persone, occorre proclamare il ravvedimento.

Il ravvedimento è una condizione necessaria per la salvezza “ma se non vi ravvedete, perirete tutti” (Luca 13:5). Un bambino ha definito così il ravvedimento: “essere abbastanza dispiaciuti da smettere”. Esso, come una moneta, ha due facce:

  1. E’ l’atto col quale l’uomo riconosce il proprio peccato e se ne addolora.
  2. E’ l’atto col quale l’uomo confessa il proprio peccato e lo abbandona.

Il ravvedimento, dunque, implica l’idea di commiserazione, di sofferenza, di afflizione e di consolazione. Ravvedersi vuol dire letteralmente: “tornare indietro, cambiare strada”. In tal senso indica un cambiamento di mente e scopo.

Nel nuovo testamento vi sono esempi di ravvedimento che ne esprimono chiaramente il significato. In Matteo 21:28-31, Gesù, racconta la parabola dei due figli. In questa parabola, un padre chiede al figlio minore di andare a lavorare nella vigna. Il figlio risponde: “non voglio”, poi però, cambia idea e si reca nella vigna del padre per lavorarla.

La parola greca “pentitosi” vuol dire ”provare dispiacere, sperimentare un cambiamento di sentimento, rimorso”. Una persona “pentita” sperimenta un cambiamento nella mente e nel cuore, riconosce i suoi sbagli e le sue mancanze ed è sinceramente dispiaciuta per essi ed è disposta ad abbandonarli. Il ravvedimento include dispiacere per il peccato commesso. Il rimorso di una persona veramente ravveduta si esprime attraverso una profonda tristezza di cuore, dovuta non dal timore della punizione per i misfatti commessi ma per aver offeso e contristato l’Iddio santo, amorevole e misericordioso.

L’apostolo Paolo fa riferimento a questo tipo di tristezza quando, per lo Spirito Santo, scrive ai credenti della chiesa di Corinto:

“Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte” (2 Corinzi 7:10).

E’ importante riconoscere il proprio peccato, addolorarsene e confessarlo, ma è assolutamente indispensabile detestarlo e abbandonarlo. In Luca 3 quando Giovanni Battista predicava la buona novella alle persone del suo tempo le esortava dicendo ”fate dunque frutti degni del ravvedimento”.

Il ravvedimento è sempre seguito dalla riparazione. Giovanni invitava le persone a “fornire delle prove” che dimostrassero la genuinità del loro ravvedimento. Restituire ciò che abbiamo rubato, chiedere scusa per un’offesa e rimediare ad un torto fatto è un atto che la Bibbia definisce “riparazione”.

A seconda delle situazioni, la riparazione è una prova visibile della nostra decisione di volerci convertire a Cristo e conferma la nostra testimonianza che stiamo seguendo un nuovo padrone.Sebbene la riparazione non sia un mezzo di salvezza, essa è comunque un sintomo salutare che una persona ha sperimentato la grazia salvifica di Dio. I risultati del ravvedimento sono davvero grandi. Esso produce la gioia nel cuore del peccatore e allo stesso tempo crea la gioia in cielo

“Così, vi dico, v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” (Luca 15:10).

Il ravvedimento apre la porta che conduce alla fede in Dio e al perdono dei propri peccati.

Fin dal principio Dio promise al popolo d’Israele che se si fosse ravveduto e convertito dalle sue vie malvagie, Egli l’avrebbe esaudito dal cielo:

“Se il Mio popolo, sul quale è invocato il Mio nome, si umilia, prega, cerca la Mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, Io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese” (2 Cronache 7:14).

Ravvedersi vuol dire allontanarsi dal peccato; implica una scelta personale che ci permetterà di vedere la gloria di Dio nella sua totalità.

Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito