Eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate” (1 Pietro 1:2).

Dio non ci ha eletti solamente affinché potessimo passare dalla morte alla vita, dall’essere condannati all’essere giustificati. Egli Ci ha eletti ad essere resi conformi all’immagine di Cristo Gesù. Quindi, la salvezza è solamente l’inizio di ciò che Dio ha stabilito per noi. Egli ci ha eletti mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire. L’ubbidienza è una parte centrale della vera salvezza. L’ubbidienza è il frutto della vera fede!

Il comandamento principale che Dio dà ai non credenti è quello di credere al Vangelo. Questo credere non è una semplice assenso intellettuale, bensì qualcosa che coinvolge tutta la persona. Quando una persona risponde al Vangelo, ubbidisce al comandamento di Dio di ravvedersi e credere.

Troviamo diversi passaggi nella Bibbia che parlano dell’ubbidienza. L’apostolo Paolo, parlando del suo apostolato, dichiara: “Per mezzo del Quale abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l’ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri, per il Suo nome” (Romani 1:5). L’incarico di Paolo, come apostolo, fu quello di proclamare il giudizio di Dio e la salvezza in Gesù Cristo, per ottenere l’ubbidienza della fede fra gli stranieri, ovvero, per ottenere che le persone si potessero ravvedere per credere in Cristo Gesù quale Salvatore e Signore.

L’apostolo Pietro parla in più riprese di ubbidienza: “Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore” (1 Pietro 1:22). Questi credenti avevano purificato le loro anime con l’ubbidienza alla verità. In altre parole, quando ubbidirono al comandamento di credere in Gesù Cristo come Salvatore e Signore, furono salvati, o come abbiamo letto prima, santificati dallo Spirito Santo.

Chiaramente, la vera fede produce non solo un’ubbidienza al Vangelo, ma anche una vita di ubbidienza a Dio. La Bibbia afferma che Dio gradisce l’ubbidienza che viene dal cuore: ‘Ma l’Eterno disse a Samuele: ‘Non badare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, poiché l’Eterno non vede come vede l’uomo; l’uomo infatti guarda all’apparenza, ma l’Eterno guarda al cuore” (1 Samuele 16:7). Infatti quando Samuele cercava il futuro re d’Israele e fu attratto dall’aspetto di uno dei fratelli di Davide, Il Signore lo avvertì di non guardare all’esteriore, ma al cuore. Anche noi possiamo facilmente essere attratti dalle esteriorità o fare le cose per apparire, ma chi ha il cuore verso Dio desidera piacerGli, ubbidirGli e sottomettersi alla Sua volontà. Dio scelse Davide perché era sottomesso, mansueto e rispettoso verso le autorità da Lui costituite, tanto che non mancò di rispetto neppure a Saul quando lo perseguitò. Nella Bibbia l’obbedienza è sempre collegata alla benedizione e la ribellione alla distruzione. Dio non può benedire chi è animato da uno spirito di ribellione e disobbedienza. “Se siete disposti ad ubbidire mangerete le cose migliori del paese; ma se rifiutate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca dell’Eterno ha parlato” (Isaia 1:19-20). Perché Gesù fu innalzato e ricevette un nome al di sopra di ogni altro nome? “Il Quale essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui essere aggrappato tenacemente l’essere uguale a Dio, ma svotò Se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. Perciò anche Dio Lo ha sovranamente innalzato e Gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome” (Filippesi 2:6-9). Dio abbassa sempre chi si innalza e innalza sempre chi si abbassa! Che il Signore ci aiuti a sviluppare la giusta attitudine per piacere a Dio!

Dio ci benedica.

Pastore Samuele Pellerito