Dopo aver esaminato la cosa mi levai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: ‘Non abbiate paura di loro! Ricordatevi del Signore grande e tremendo e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!’

1 Pietro 4:19

Nehemia, coppiere del re Artaserse, per grazia di Dio ritorna a Gerusalemme per ricostruire le mura dall’esilio di Susa, residenza del re persiano. Fin da subito, Nehemia trovò una forte opposizione: “Quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo ammonita, furono informati del mio arrivo, furono molto contrariati dalla venuta di un uomo che cercava il bene dei figli di Israele” (Nehemia 2:10).
Le parole che troviamo nei capitoli successivi sono invece la reazione di fede di Nehemia per incoraggiare ed esortare i suoi collaboratori e fratelli Giudei, contro gli attacchi dei nemici d’Israele: “Noi dunque ricostruimmo le mura, che furono dappertutto innalzate fino a metà altezza; e il popolo aveva preso a cuore il lavoro. Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei udirono che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, si indignarono moltissimo, e tutti quanti assieme si accordarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine” (Nehemia 4:6-8).
Con il morale basso dei suoi uomini doveva rinnovare il loro coraggio affinché adempissero il loro difficile compito. Era un momento di crisi, e il popolo giudaico era scoraggiato dalla continua propaganda scoraggiante dei nemici. Nehemia esorta il popolo a non temere i nemici che li volevano attaccare e creare disordini, incoraggiandolo a ricordarsi di Colui che è la loro forza, aiuto e protezione: il Signore grande e tremendo, e li esorta quindi a combattere.
Il linguaggio di Nehemia: “Non temete”, ricorda le parole di rassicurazione e di vittoria di altri leader nella Scrittura.
“Ricordatevi del Signore”, ricorda Mosè per incoraggiare la generazione che sarebbe entrata nella Terra Promessa: “Ricòrdati del Signore tuo Dio, poiché Egli ti dà la forza per procurarti ricchezze, per confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri” (Deuteronomio 8:18). Ora, “ricordatevi del Signore” è un’esortazione ad avere coraggio e fiducia in Dio per continuare l’opera di costruire le mura di Gerusalemme, per continuare a combattere.
“Grande”: riguardo a Dio è usato per descrivere la potenza e la grandezza del Suo braccio, che ha portato Israele dall’Egitto.
“Tremendo”: in questo caso “tremendo” esprime l’idea di essere temuto, tenuto in considerazione per le Sue opere.
Vediamo quindi che l’antidoto per il timore degli uomini è la consapevolezza di chi è Dio, e quindi il timore di Dio. Perciò nei momenti di crisi e di difficoltà ricordiamoci chi è Dio! Ricordiamoci come Dio ha operato nella storia degli uomini, ricordiamoci che Egli è Colui che soccorre e combatte per il Suo popolo (Deuteronomio 1:30; 2 Cronache 20:15), e dà loro la vittoria!
Abbi dunque fede, agisci con e per la consapevolezza di chi è Dio! Non temere le circostanze, non temere gli uomini, non temere il male ed il maligno, se sei in Cristo sei più che vincitore, e nessuno ti separerà dal Suo amore.
Dio vi benedica.

Pastore Samuele Pellerito